tag:blogger.com,1999:blog-38872036.post2142643739317831592..comments2024-03-16T14:32:10.332+01:00Comments on I cinemaniaci | cinema, recensioni, film, blog: Coppola e il cinema Italianoparsechttp://www.blogger.com/profile/06760465499422540920noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-38872036.post-61848334401151657102009-11-25T08:22:52.726+01:002009-11-25T08:22:52.726+01:00L'intervento di Coppola mi permette di fare il...L'intervento di Coppola mi permette di fare il punto su alcuni clichè che ciclicamente si ripetono quando si parla di cinematografia italiana.<br />Innanzitutto la sudditanza rispetto ai giudizi che provengono da chi questa cinematografia la conosce poco: Tarantino e pure Coppola sono nomi illustri e grandi registi ma parlano alla luce di una visione limitata rispetto alla totalità della produzione nostrana: in Italia il talento registico non si ferma ai solo Garrone e Sorrentino, ma continua con nomi a cui magari manca solo la consacrazione del grande premio internazionale oppure la ribalta che possa amplificare le appurate qualità. <br />In questo senso mi riallaccio al secondo punto della questione e cioè quello di aver scambiato una fortunata coincidenza per il segno di un avvenuto cambiamento: Aver vinto due premi nello stesso concorso festivaliero è stato il frutto di una scelta lungimirante dei selezionatori che sono riusciti ad accaparrarsi i titoli, e dell’abilità dei produttori capaci di realizzare e proporre Opere, in cui il discorso artistico rimaneva agganciato a quello della contemporaneità: il degrado morale di una Nazione (Gomorra) e la decadenza di un sistema politico (Il Divo) erano di per sé, ancor prima di essere filmati, un prodotto vincente, perché approfondivano problematiche universali ed in corso d’opera. Ma i riconoscimenti, a maggior ragione quando provengono da istituzioni blasonate, sono quasi sempre il frutto del momento contingente, di una risposta che in alcune occasioni è più politica o geopolitica che artistica (ed infatti la Huppert, riferendosi ai parametri utilizzati da Sean Penn, dichiarò che le sue scelte sarebbero state all’insegna della sensibilità artistica e non politica). E se proprio non ci si accontentasse, ed a tutti costi si volesse far coincidere il successo festivaliero con le celebrazioni salvifiche, allora il Rinascimento sarebbe da retrodatare, perché film come 'L’imbalsamatore' e 'Le conseguenze dell’amore' non avrebbero nulla da invidiare alle pellicole in questione e dimostrerebbero, con la loro mancata segnalazione, i limiti di certe affermazioni.nickoftimehttps://www.blogger.com/profile/13217697982872884419noreply@blogger.com