Per rievocare i suoi ricordi nella Bologna anni cinquanta, Pupi Avati ha chiamato una schiera di bravi attori a interpretare i personaggi pittoreschi che girano attorno al bar Margherita.
Il risultato è un'antologia di piccole storie di provincia raccontate attraverso gli occhi del diciottenne Coso.
Alcune scene graffianti, come la serata danzante organizzata da Coso mentre il nonno sta morendo nella stanza accanto, potrebbero salvare Gli amici del Bar Margherita.
Ma il film non trova un suo ritmo.
Pupi Avati sembra tentennare tra i racconti di gioventù sul modello Amarcord e la commedia amara e dissacrante alla Dino Risi.
Alla fine, il bar Margherita diffonde l'immagine di una Bologna provinciale e di un'Italia nostalgica e smemorata dove nessun elemento esterno riesce a farsi largo. Anche sullo sfondo, la politica è assente.
Al bar, si parla soprattutto di donne, di sport, di piccole truffe e di Sanremo. Bologna 1954 o Italia 2009?
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