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giovedì, settembre 06, 2007

Licenza di matrimonio

La faccia di Robin Williams peraltro priva della solita espressivita' non basta ad assicurare il successo del prodotto. Questa e' la prima considerazione che emerge al termine della proiezione quando in uno sforzo gia annichilito dall'infausto evento si tenta di dare un volto agli altri protagonisti finiti nel dimenticatoio con insospettabile celerita'. E cercando di attribuirte le colpe del misfatto ci si accorge per esclusione che non c'e' nulla da salvare a cominciare dagli attori che certo sono limitati da un copione scontato e dimentico dei meccanismi del genere ma non ci mettono un briciolo di voglia e con loro l'inesistente regista forse distratto dalle pudiche grazie della cantante attrice. Una volta si diceva che il cinema americano era insuperabile nella produzione di medio livello ma dopo aver visto "Licenza di matrimonio" e' impossibile non pensare il contrario.

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