Non è il mio tipo
di Luca Belvaux
con Emilie Duquenne, Loic Corbery
Francia, 2014
genere, dramedy
durata, 111'
Per filmare la vita il cinema non deve necessariamente armarsi di telecamera a spalla, facce sconosciute e dosi infinite di santa pazienza. Esiste ancora la possibilità e “Sarà il mio tipo?” ne è la dimostrazione, di filmare l’esistenza facendola tracimare dalle parole di una sceneggiatura ben scritta e dalla naturale propensione degli attori di metterle in scena. Nel film di Luca Belvaux queste caratteristiche si trasformano nella storia dell’incontro improbabile tra un professore di filosofia parigino e una parrucchiera di Arras, cittadina in cui l’uomo è costretto temporaneamente ad insegnare. Sulla carta l’espediente utilizzato da Belvaux è di quelli che non riservano sorprese, perché l’attrazione degli opposti (caratteriali) è il dogma su cui da sempre la commedia pone le basi per il suo successo. Al contrario, Belvaux riesce a sorprendere, affidando al divario culturale tra i due protagonisti il compito di scatenare l'alchimia sentimentale in altre parti devoluta alle divergenze dell’imprinting sessuale. E poi realizzando quel mix di agrodolce che deriva dalla convergenza tra il mood parigino di Clement, abituato ad anteporre la ragione al sentimento e la contaggiosa dolcezza di Jennifer, ragazza madre con la passione per il karaoke e i gossip giornalistici.
A guadagnarci è soprattutto la qualità del film che, pur mantenendo momenti di assoluta leggerezza, ricavati dall'incontro delle rispettive inadeguatezze, è in grado di arrivare al nocciolo della questione, e cioè di verificare la compatibilità coniugale tra Clement e Jennifer, senza perdere la percezione di una verosimiglianza che spinge lo spettatore nella braccia dei personaggi. Aggiungiamo il merito di Belvaux, capace di coinvolgere Emilie Duquenne, l'indimenticabile "Rosetta" dei Dardenne, disposta a lasciare il suo ruolo di mamma a tempo pieno pur di contribuire al progetto. Il film come pure l'intesa con Loic Corbery se ne giovano fino all'ultimo fotogramma.
di Luca Belvaux
con Emilie Duquenne, Loic Corbery
Francia, 2014
genere, dramedy
durata, 111'
Per filmare la vita il cinema non deve necessariamente armarsi di telecamera a spalla, facce sconosciute e dosi infinite di santa pazienza. Esiste ancora la possibilità e “Sarà il mio tipo?” ne è la dimostrazione, di filmare l’esistenza facendola tracimare dalle parole di una sceneggiatura ben scritta e dalla naturale propensione degli attori di metterle in scena. Nel film di Luca Belvaux queste caratteristiche si trasformano nella storia dell’incontro improbabile tra un professore di filosofia parigino e una parrucchiera di Arras, cittadina in cui l’uomo è costretto temporaneamente ad insegnare. Sulla carta l’espediente utilizzato da Belvaux è di quelli che non riservano sorprese, perché l’attrazione degli opposti (caratteriali) è il dogma su cui da sempre la commedia pone le basi per il suo successo. Al contrario, Belvaux riesce a sorprendere, affidando al divario culturale tra i due protagonisti il compito di scatenare l'alchimia sentimentale in altre parti devoluta alle divergenze dell’imprinting sessuale. E poi realizzando quel mix di agrodolce che deriva dalla convergenza tra il mood parigino di Clement, abituato ad anteporre la ragione al sentimento e la contaggiosa dolcezza di Jennifer, ragazza madre con la passione per il karaoke e i gossip giornalistici.
A guadagnarci è soprattutto la qualità del film che, pur mantenendo momenti di assoluta leggerezza, ricavati dall'incontro delle rispettive inadeguatezze, è in grado di arrivare al nocciolo della questione, e cioè di verificare la compatibilità coniugale tra Clement e Jennifer, senza perdere la percezione di una verosimiglianza che spinge lo spettatore nella braccia dei personaggi. Aggiungiamo il merito di Belvaux, capace di coinvolgere Emilie Duquenne, l'indimenticabile "Rosetta" dei Dardenne, disposta a lasciare il suo ruolo di mamma a tempo pieno pur di contribuire al progetto. Il film come pure l'intesa con Loic Corbery se ne giovano fino all'ultimo fotogramma.
Bene, potrebbe essere proprio il mio tipo di film.
RispondiEliminaQuesto film ha delle qualità che a mio avviso sono oggettive. Un tipo di film che se riuscisse a vincere i pregiudizi del pubblico nei confronti del cinema francofono avrebbe un grande riscontro di pubblico
RispondiEliminanickoftime