7
ore per farti innamorare
di
Giampaolo Morelli
con
Giampaolo Morelli, Dian Del Bufalo, Serena Rossi
Italia,
2020
genere:
commedia
durata:
104’
Dal
suo stesso omonimo romanzo, Giampaolo Morelli ha deciso di cimentarsi con il ruolo
di regista nella commedia “7 ore per farti innamorare” che segna il suo esordio
dietro la macchina da presa.
La
storia è molto semplice e sa, all’apparenza, di già visto. Morelli, che è sia
regista che attore protagonista, interpreta Giulio Manfredi, giornalista di
economia, fidanzato con Giorgia, una stralunata Diana Del Bufalo. Ormai a un
passo dalle nozze, la fidanzata lo lascia perché Giulio scopre la relazione che
la donna ha con Alfonso, vicedirettore del giornale per il quale il
protagonista lavora come caporedattore. Giulio è, quindi, costretto a tentare
di rimettersi in carreggiata dato che ormai è senza fidanzata e soprattutto
senza lavoro. Si accorge presto che il mondo del giornalismo non è più quello
di un tempo e che, per molte aziende, lui è fin troppo qualificato. Questo
finché non riesce a trovare un impiego per una rivista online, Machoman, che si
occupa di chirurgia estetica maschile e che gli assegna alcuni incarichi e
argomenti particolari. Tra questi anche un pezzo su delle regole per
conquistare una donna, delle quali si occupa Valeria, una ragazza che pensa che
l’attrazione e l’eventuale relazione tra un uomo e una donna, sia solo una
questione di biologia e che, con il giusto aiuta e la giusta spigliatezza, ogni
uomo può riuscire a conquistare chiunque. Giulio che, inizialmente, sembra
desistere dal chiedere aiuto e si limita solo ed esclusivamente a seguire le
vere e proprie lezioni tenute da Valeria per scrivere il suo pezzo, cade ben
presto in un vortice che culmina con la richiesta di aiuto a quest’ultima per
poter riconquistare la ex Giorgia. Ma le tecniche giuste serviranno a questo?
Un
buon esordio alla regia per l’attore napoletano che mette in scena una storia,
tutto sommato banale, ma che riesce comunque a risultare piacevole e ad
allietare il pubblico. La cornice della vicenda è una Napoli romantica e
divertente grazie al prezioso intervento di tutta una serie di attori di
contorno che contribuiscono a creare sempre la giusta atmosfera per non far
risultare la narrazione né troppo smielata né troppo assurdamente ironica. La
spalla di Morelli funziona, rappresentando il classico amico tipico della
commedia cinematografica, in grado di strappare sempre una risata, ma di
aiutare sempre a rialzarsi. Giustamente inopportuno, ma anche fedele e sincero.
Allo stesso modo funzionano i vari “alunni” che seguono le lezioni di Valeria,
ognuno rappresentando un tratto caratteristico del classico “sfigato” (e
talvolta anche più di uno).
Ma
ciò che funziona veramente è la chimica tra Giampaolo Morelli e Serena Rossi,
interprete di Valeria, che fin dalla prima apparizione smuove la narrazione,
imponendosi, anche talvolta involontariamente, come la coprotagonista per
eccellenza. Dopo precedenti prove attoriali insieme (“Ammore e malavita” dei
Manetti Bros. per citarne una) i due sembrano funzionare perfettamente creando
un’alchimia che trapela anche al di là dei personaggi che interpretano e che
fanno funzionare le loro rispettive storie.
Una
commedia che, nonostante risulti già vista, appaia abbastanza scontata e
presenti qualche piccolo errore, funziona, portando qualche sana risata allo
spettatore.
Veronica Ranocchi
Loro due sono molto bravi in effetti, però non so sembra un The Hitch al contrario, quindi l'originalità latita sicuramente.
RispondiElimina