Un disastro di ragazza
di Judd Apatow
con Amy Shumer, Bill Hader, Tilda Swinton, Brie Larson
Usa, 2015
genere, commedia
durata, 125'
Being Amy Schumer
Lei è più che mai sulla cresta dell'onda in virtù del successo della serie televisiva "Inside Amy Schumer", di cui è assoluta protagonista, e recentemente, per la scelta di Madonna, di affidarle l'apertura del concerto che darà il via al tour mondiale della cantante. Ultima di una serie di attrici provenienti dalla gavetta televisiva e da programmi di sketch comedy sul tipo di quelli prodotti dalla catena televisiva Comedy Central, Amy, Schumer è una stand up comedian convertita al cinema, che si distingue dalle colleghe per la presenza di una fisicità bordeline (rispetto ai canoni del cinema Hollywoodiano) che, alla pari del linguaggio senza fronzoli e forse di più, contribuisce a scardinare i confini del bello, reinventandoli secondo una tipologia femminile, in cui le sinuosità del corpo vanno di pari passo con la qualità del quoziente intellettivo. Basti pensare al grado di consapevolezza che l'attrice impone - sua è la sceneggiatura - alla Amy di "Trainwreck", la quale, lungi dal considerarsi alla stregua delle molte damigelle in pericolo, riesce a essere pericolosamente appetibile e allo stesso tempo fortemente caratterizzata dal punto di vista della personalità.
Being Judd Apatow
In
questo senso siamo convinti che al regista americano non sia sembrato
vero di ritrovarsi tra le mani un personaggio come quello di Amy che,
alla maniera di quelli da lui creati per film come "40 anni vergine" e
"Molto incinta", non solo non rispecchia le caratteristiche dei modelli
dominanti ma si propone con una purezza di spirito e di ruspante
veridicità che oltrepassa le categorie di volta in volta attribuite ai
protagonisti dei suoi film (il termine bamboccione è stato coniato da
una delle sue storie) per diventare l'emblema di una bellezza più umana e
genuina. Un'occasione da non sfarsi sfuggire, anche a costo di
ritornare sui propri passi e di attenuare la valenza delle tematiche
legate alla morte e alla malattia che si erano fatte strada nella
poetica del regista a partire da "Funny People", il film della svolta,
sia dal punto di vista dei contenuti - più maturi e meditati- che della
forma delle sue commedie, diventate meno ortodosse e contaminate da
venature malinconiche e drammatiche. Al contrario di "Trainwreck" che
invece si riappropria di quella componente di comicità demenziale che
aveva segnato la prima parte dei suoi lavori.
Being Traiwreck

Ma il deja vu
che "Trainwreck" propone al regista si realizza in modo parziale,
perché è solo nel primo segmento di film che la perspicacia compulsiva
di Amy e la sua voglia di rimanere libera da responsabilità sentimentali
si trasformano in un ciclone di situazioni limite, che sono la
conseguenza della parte più maschile del personaggio, quella che le
consente di passare da un letto all'altro senza alcun ripensamento ma
anzi pretendendo opportunità almeno pari a quelle dei vari partner;
come dimostrano gli inserti in cui Amy amoreggia con il personaggio
interpretato da John Cena, non a caso quelli che più da vicino ricordano
la comicità dell'Apatow prima maniera. A differenza di quello che
segue, perfettamente in linea con i canoni della classica commedia
sentimentale e con un protocollo amoroso che spinge la protagonista
nelle braccia del suo principe azzurro (Bill Hader) , non prima di aver
speso gli ultimi spicci di un'irriverenza oramai acquietata. Certo,
avendo a che fare con un film di Apatow tutto è relativo, e anche nella
versione più conformista la Schumer è ancora capace di qualche colpo di
coda, come quello del balletto in costume da cheerleaders, in cui ancora una volta a risultare vincente è la silhouette extralarge
della bella Amy, che si guadagna altri proseliti con un'esibizione
fuori dalle righe per simpatia e sensualità. Il clima di festa è poi
completato dalle numerose guest stars pronte a prestarsi al
gioco, e che vanno dala perfida direttrice della rivista in cui lavora
Amy, interpretata da Tilda Swinton, alla coppia Marisa Tomei e Daniel
Radcliffe, protagonisti di un divertente quanto ironico film nel film,
fino ad arrivare al campione di basket Lebron James,
spassosamente nella parte di se stesso, a completare un film che davvero
non si fa mancare nulla in termini di divertimento.
(pubblicato su ondacinema.it)
di Judd Apatow
con Amy Shumer, Bill Hader, Tilda Swinton, Brie Larson
Usa, 2015
genere, commedia
durata, 125'
Being Amy Schumer
Lei è più che mai sulla cresta dell'onda in virtù del successo della serie televisiva "Inside Amy Schumer", di cui è assoluta protagonista, e recentemente, per la scelta di Madonna, di affidarle l'apertura del concerto che darà il via al tour mondiale della cantante. Ultima di una serie di attrici provenienti dalla gavetta televisiva e da programmi di sketch comedy sul tipo di quelli prodotti dalla catena televisiva Comedy Central, Amy, Schumer è una stand up comedian convertita al cinema, che si distingue dalle colleghe per la presenza di una fisicità bordeline (rispetto ai canoni del cinema Hollywoodiano) che, alla pari del linguaggio senza fronzoli e forse di più, contribuisce a scardinare i confini del bello, reinventandoli secondo una tipologia femminile, in cui le sinuosità del corpo vanno di pari passo con la qualità del quoziente intellettivo. Basti pensare al grado di consapevolezza che l'attrice impone - sua è la sceneggiatura - alla Amy di "Trainwreck", la quale, lungi dal considerarsi alla stregua delle molte damigelle in pericolo, riesce a essere pericolosamente appetibile e allo stesso tempo fortemente caratterizzata dal punto di vista della personalità.
Being Judd Apatow

Being Traiwreck
(pubblicato su ondacinema.it)
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