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domenica, maggio 03, 2020

LA SFIDA DELLE MOGLI


La sfida delle mogli
di Peter Cattaneo
con Sharon Horgan, Kristin Scott Thomas, Teresa Mahoney
Gran Bretagna, 2019
genere: commedia
durata: 110’
E’ tratto da una storia vera l’ultimo film di Peter Cattaneo, “La sfida delle mogli” che vede al centro della vicenda le mogli, appunto, di alcuni soldati.
I mariti sono tutti in servizio in Afghanistan e le mogli, lasciate sole, decidono di incontrarsi e dedicarsi ad altro per farsi compagnia e forza a vicenda, provando a dimenticare per un momento quello che potrebbe aspettarle nel peggiore dei casi.
A dare il via alla narrazione è Kate, moglie del colonnello, che, con l’obiettivo di superare la morte del figlio, inizia ad avvicinarsi agli interessi delle altre mogli della base militare, a capo delle quali sembra esserci Lisa. Prima dell’arrivo di Kate le attività delle mogli erano semplici incontri nei quali le donne parlavano, si confidavano, cercavano conforto perché tutte nella stessa situazione. Con l’arrivo della donna, tutte cominciano a convincersi ad unirsi per dar vita ad un vero e proprio coro destinato a fare scalpore e a farsi sentire. Nascerà così il Military Wives Choir.
Quello che viene fuori dalla narrazione di Peter Cattaneo è un film corale al femminile, dove nessuna si può considerare la vera protagonista della vicenda, ma ognuna è necessaria per lo sviluppo e la creazione del vero protagonista: il coro. Un coro, prima di tutto simbolico, che rappresenta l’unione di queste donne e la vicinanza, sia tra di loro sia nei confronti dei rispettivi compagni destinati ad abbandonarle quando necessario. Ma anche un coro che mescola visioni diverse dello stesso sistema e, allo stesso tempo, modi diversi di affrontarlo. Le due donne che maggiormente emergono dalla storia sono agli antipodi, ma riescono comunque a trovare un punto di incontro nella musica.
Il vero punto di forza dell’intero film è la saggia mescolanza di dramma e humour che si intrecciano costantemente nei personaggi e nelle dinamiche che questi devono affrontare. La nascita del coro e di tutte le “divertenti” dinamiche tra le donne protagoniste è comunque sempre inserita all’interno di un contesto ben preciso: quello che devono affrontare i mariti. La guerra, come nemico da affrontare o anche solo come minaccia, aleggia continuamente, ricordando, sia alle mogli che allo spettatore, quale deve essere il fine ultimo e quali possono essere i rischi. Questo a dimostrazione di una veridicità costante.
Allo stesso tempo, però, l’impegno delle donne nel creare questo coro come “passatempo”, per cercare di pensare ad altro, almeno temporaneamente, vuole anche essere una strizzata d’occhio al pubblico, ricordando a quest’ultimo l’importanza, talvolta, delle cose apparentemente più futili.
Si tratta di un film che deve tanto ad altre situazioni simili già viste e sviluppate in altre pellicole, ma che, nonostante tutto, cerca di farle proprie. E questo lo si deve in gran parte alla musica, motore di interesse per un’ampia fascia di pubblico, ma soprattutto alle due interpreti principali che riescono a sorreggere l’intera vicenda sulle proprie spalle.

Veronica Ranocchi

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