L’altra
metà
di
Alice Wu
con
Becky Ann Baker, Enrique Murciano, Leah Lewis
USA,
2020
genere:
commedia
durata:
104’
Sembra
di rivedere sullo schermo la storia di Cyrano de Bergerac con il nuovo film
Netflix “L’altra metà” di Alice Wu.
Ellie
Chu è una diciassettenne di Squahamish un po’ fuori dagli schemi. Quasi sempre
da sola e appartata, vive una vita diversa da quella della maggior parte dei
suoi coetanei. Molto brillante, studiosa e appassionata di arte e letteratura,
ha instaurato un vero e proprio business con i suoi compagni di scuola,
attraverso il quale lei fornisce i compiti, i temi e i saggi a tutti. Vive da
sola con il padre, anche lui alquanto particolare e si tiene a debita distanza
da tutto quello che la normalità per una ragazza di diciassette anni
richiederebbe. Questo finché non incontra Paul Munsky, giocatore di football
che la insegue mentre lei è in bici e le chiede di aiutarlo con una questione
di cuore. Il ragazzo, che non ci sa fare con le parole, ha bisogno che Ellie lo
aiuti a scrivere una lettera a Aster, la ragazza della quale è innamorato. La
protagonista, inizialmente titubante, decide di accettare, sia perché si lascia
impietosire dalla caparbietà del giovane sia perché pensa che il compenso che
quest’ultimo le vuole giustamente dare possa aiutarla a pagare le copiose e
continue bollette che arrivano a casa. L’unico problema in tutto questo è che
Ellie è segretamente innamorata di Aster, ma non ha alcune intenzione di
rivelarlo e, quindi, per lei, diventa ancora più difficile riuscire a scrivere
delle lettere (perché poi diventano più di una) che lei vorrebbe veramente
inviare alla ragazza, ma che, al tempo stesso, non devono essere troppo dirette
perché non vuole nemmeno che le cose vadano troppo bene tra i due ragazzi.
Adolescenza,
amore, dubbi e crisi sono gli elementi al centro della narrazione della
cineasta sino-americana. Ciò che viene messo in primo piano è un amore in senso
generale, o meglio un amore romantico, come viene definito anche nel film. Si
parla di amore da diversi punti di vista, non solo da quello della
discriminazione e dell’accettazione, ma di un amore più ampio che va a toccare
più corde. E in questo modo, attraverso una vita, neanche troppo particolare,
da parte della protagonista, la regista riesce a porre diversi interrogativi.
Attraverso
la delicatezza della storia, in parte dovuta anche al genere e al pubblico al
quale si rivolge, lo spettatore è portato a farsi delle domande e a riflettere
su tematiche forti e profonde, ma in un modo “sicuro”. L’equilibrio con il
quale tutte le tematiche sopracitate vengono trattate è forse il vero punto di
forza dell’intera storia. La storia che lega i tre personaggi principali alla
fine risulta solo un pretesto e quasi un contorno per parlare e trattare di
altri temi ben più rilevanti. Il legame che si instaura tra Ellie, Aster e Paul
va al di là di ogni barriera, differenza o confine. Con loro e con le loro
avventure e disavventure il film riesce a toccare corde vive nello spettatore.
La religione, la disparità sociale, l’orientamento sessuale, la
discriminazione, l’emarginazione, l’amicizia sono tutti aspetti saggiamente
concatenati all’interno di quello che, alla fine dei fatti, è quasi una storia
di romanzo di formazione, non solo per Ellie, Paul e Aster, ma anche per ognuno
di noi.
Veronica Ranocchi
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