Out
di
Steven Hunter
USA,
2020
genere:
animazione, fantastico
durata:
9’
Da
poco disponibile sulla piattaforma Disney Plus, “Out” è il primo cortometraggio
che vede protagonista un personaggio gay.
La
storia è molto semplice: Greg ha deciso di traslocare e di farlo insieme al suo
fidanzato Manuel e al loro cagnolino Jim. Poco prima del trasloco, però, Greg
riceve la visita inaspettata dei genitori che vogliono aiutarlo a spostare
tutto, ma che non sanno nulla della relazione del figlio, il quale non ha
ancora trovato il coraggio di raccontare loro la verità.
La
mano della Pixar, e in generale del cinema d’animazione, aiuta concretamente lo
sviluppo della vicenda, che porta verso una lieta conclusione, grazie ad un
pizzico di magia. Per riuscire a trovare il coraggio di raccontare qualcosa di
naturale, Greg vivrà temporaneamente un’avventura tutt’altro che ordinaria,
scambiando il proprio corpo con quello del cagnolino Jim che potrà, senza
troppi problemi, ascoltare e capire tante cose.
La
particolarità di questo breve, ma intenso corto è il modo in cui decide di
sviluppare la storia, attraverso la magia e un viaggio surreale che porta a far
riflettere un po’ tutti, sia i personaggi sullo schermo sia lo spettatore che
osserva.
Tecnicamente
lontano, almeno in apparenza, dal classico tratto Pixar, “Out” non è la storia
dell’amore tra Greg e Manuel, ma la storia di un amore più grande e universale.
Il
cambio improvviso e inaspettato di prospettiva nel quale si trova coinvolto il
protagonista gli permette di ribaltare la visione dei fatti e capire che
determinati ostacoli che, fino a quel momento, sembravano insormontabili, non
sono, invece, così complessi.
Nel
complesso, come già detto, non si tratta di niente di eccezionale né a livello
tecnico né a livello di intreccio e narrazione, ma rappresenta sicuramente
qualcosa di innovativo a livello di tematica, mostrando la sessualità come
motivo principale della storia. Che sia un inizio verso l’inserimento di
personaggi del genere nel mondo Pixar o dell’animazione in generale?
Senza
nessun tipo di stereotipo o commento, “Out” racconta in maniera pulita e a modo
suo una storia universale in tutti i sensi, ma naturalmente sempre con un
pizzico di magia che caratterizza, in ogni occasione, la casa di produzione e
che permette comunque di sognare, aiutando chiunque a vivere qualsiasi
situazione in modo “magico”.
C’è
da dire che Greg non è il primo personaggio dichiaratamente gay presente nel
mondo Pixar: in alcuni lungometraggi, sia animati che non sono presenti
personaggi che fanno riferimento alla propria omosessualità, ma si tratta
sempre di personaggi minori o secondari. Nessuno di loro ha il ruolo primario
che ha Greg in “Out”. E la decisione di inserire il suo personaggio come
protagonista è in primis un omaggio a Howard Ashman, autore dei testi de “La
sirenetta” e “La bella e la bestia”, morto a 40 anni per Aids, ma anche un modo
per far sì che l’enorme seguito della Pixar e il suo modo particolare di vedere
il mondo possa essere condiviso da una fetta sempre più ampia di pubblico.
Veronica Ranocchi
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