Le streghe son tornate
di Alex De La Iglesia
con Carmen Maura, Mario Casas, Hugo Silva
Spagna, 2013
genere, commedia
durata, 112'
di Alex De La Iglesia
con Carmen Maura, Mario Casas, Hugo Silva
Spagna, 2013
genere, commedia
durata, 112'
E’ impresa assai ardua, visto lo zelo col quale
l’autore s’impegna
a sviare i fruitori, tentare di definire la cifra stilistica del cinema
di Alex
De La Iglesia con una breve sintesi. E
mentre i lanci pubblicitari di alcune testate lasciano il tempo che
trovano - ci riferiamo ad affermazioni del tipo “più cult di Tarantino”,
come esclamato dalla redazione
di Indiewire -, è necessario
soffermarsi un minimo ad indagare circa gli elementi che l’autore spagnolo ama celare
ai più.
“Le streghe son tornate” quindi è un’opera che vuole
presentarsi, esternamente, meno complessa di quel che è in realtà: cominciando dalla campagna
di pre-vendita, trainata da un trailer sopra le righe che si concentra sulle
sequenze della rapina e del successivo inseguimento, per finire ad una trama
che in apparenza sembrerebbe limitarsi ad essere accattivante/divertente/ leggera, nella quale i protagonisti, in
fuga dal colpo in cui hanno svaligiato un negozio di compro-oro, s’imbattono in
una casa di streghe; quest’ultime sono convinte che il figlio di uno dei
rapinatori, coinvolto anch’esso nel latrocinio e nella conseguente fuga, sia il
prescelto. Il prodotto sembrerebbe,
quindi, un pasto pensato per essere assaporato dai palati di un pubblico privo
di pretese, se non fosse che de la Iglesia lavora su più fronti, da abile
artigiano qual è, per rendere l’apparente volubilità del film solo un inganno.
Si noti in effetti come il regista leviga e incastra con precisione chirurgica
tutti i generi utilizzati - commedia nera, horror, azione, etc. - amalgamandoli
senza forzature e restituendo una novità linguistico/cinematografica unica,
anche grazie alla complicità di una sapiente direzione della fotografia firmata
da Kiko de la Rica.
De la Iglesia inizia ad essere quasi presago,
invece, nel constatare senza urgenza ma con una certa inquietante
solerzia - tramite lo sguardo più che mai lucido e disincantato gettato
su crisi economica-valori-amore- famiglia, laddove il ri/torno delle streghe è allegoria
del ritorno eterno della Morte - la fine della quotidianità borghese e della
civiltà occidentale o, più semplicemente, la Fine.
Antonio Romagnoli
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