venerdì, gennaio 08, 2021

PIECES OF A WOMAN

Pieces of a woman

di Kornél Mundruczó

con Vanessa Kirby, Shia LaBeouf, Molly Parker

USA, Canada, 2020

genere: drammatico

durata: 128’

Presentato alla mostra del cinema di Venezia “Pieces of a woman” è il primo film americano per il regista ungherese Kornél Mundruczó.

La storia è quella della giovane Martha che, insieme al suo compagno Sean, aspetta una bambina. Il film, scandito da alcune date che mostrano allo spettatore lo scorrere del tempo, inizia con la donna ormai in procinto di partorire che ha deciso di dare alla luce il figlio in casa. Ad aiutarla l’ostetrica Eva, inviata in sostituzione di quella con la quale avevano accordi che, a causa di un contrattempo, non ha potuto assistere la giovane coppia. Per un presunto errore da parte della nuova ostetrica il parto ha un esito tragico e il lungometraggio si concentra sull’elaborazione del lutto da parte della giovane coppia e su tutta una serie di dinamiche che si vengono a creare a seguito di questo fatto.

Se da una parte vediamo le rivendicazioni da parte di molti, esterni alla vicenda, subito pronti a puntare il dito verso l’ostetrica o comunque a cercare di ottenere vendetta, dall’altra notiamo un cambiamento progressivo in Martha che cerca di interrogarsi e di comprendere le ragioni che l’hanno portata a questa situazione.

La giovane, interpretata da una superba Vanessa Kirby, riesce ad “insinuarsi” nel pubblico e a renderlo partecipe della sua sofferenza. Magnifico, a tal proposito, il piano sequenza iniziale attraverso il quale veniamo catapultati all’interno di un parto, tutt’altro che semplice, e lo facciamo non da spettatori passivi, ma quasi da personaggi vicini alla protagonista. La sua sofferenza è anche la nostra, le sue paure sono anche le nostre e le sue reazioni sono anche le nostre. La grande capacità dell’attrice risiede proprio in questo, nel mostrarsi completamente alla macchina da presa.

E la sua sofferenza continua per tutta la durata del film, spesso in un silenzio estenuante ed esasperante che non fa comprendere a chi la circonda quello che le passi per la testa e perché reagisca in un certo modo piuttosto che in un altro. In realtà Martha sta metabolizzando l’accaduto e sta cercando di reagire in una maniera il più razionale possibile.

Ma il “Pieces of a woman” del titolo non fa riferimento solo e soltanto a Martha. Perché non è solo lei la vittima dell’intera storia (oltre alla bambina, naturalmente). Anche Eva, l’ostetrica accusata immediatamente da chiunque di essere la responsabile della morte della piccola, deve sottostare ad un processo mediatico e reale che la vede diventare il capro espiatorio dell’accaduto.

Un film forse a tratti lento, ma che fa leva sulle prove attoriali dei protagonisti, in particolare quella di Vanessa Kirby, per la quale l’attrice britannica ha già ottenuto più che meritatamente la Coppa Volpi a Venezia e ha messo la sua firma in vista dei prossimi Oscar, per i quali è praticamente d’obbligo una candidatura.

Una travolgente storia di emozioni che spesso si sofferma con attenzione su dettagli apparentemente insignificanti, ma che aiutano la comprensione di tanti aspetti. Una regia che accompagna il pubblico e gli interpreti e lo fa scavando a fondo, ma senza dare giudizi di nessun tipo.

Una buonissima prova sotto tutti i punti di vista.


Veronica Ranocchi

1 commento:

In The Mood For Cinema ha detto...

Un film molto coinvolgente, che ti fa entrare in totale empatia con la sua protagonista anche e forse soprattutto grazie alla magnifica interpretazione della Kirby.