giovedì, giugno 26, 2008

FIlm in sala da venerdi' 27 giugno

Rovine
regia: Carter Smith
genere: horror
prod.: Australia/USA

12
regia: Nikita Mikhalkov
genere: drammatico
prod.: Russia

Un'estate al mare
regia: Carlo Vanzina
genere: Italia
prod.: Commedia

La notte non aspetta
regia: David Ayer
genere: azione
prod.: USA

Dante 01
regia: Marc Caro
genere: fantascienza
prod.: Francia

lunedì, giugno 23, 2008

E venne il giorno

Central Park: Seduta su una panchina insieme ad una amica, una ragazza afferra lo spillone che le regge i capelli e se lo conficca in gola.

Un cantiere edile: un tonfo sordo, poi un'altro ed un'altro ancora, dalle impalcature piovono uomini.


Questo, è lo scatenato inizio di E VENNE IL GIORNO l'ultimo film di M. Night Shyamalan.
Cosa spinge uomini e donne al suicidio? Un virus fuori controllo? Un attacco terroristico con una qualche micidiale arma tossica?
In realtà lo spettatore seguendo le intuizioni del protagonista deve sposare l'ipotesi che la tragedia sia il frutto di una vendetta della natura, una ribellione del pianeta contro i suoi sfruttatori.
Ad una prima lettura il film appare come la descrizione del suicidio dell'umanità che non rispetta l'ambiente e di conseguenza non rispetta se stessa quindi è destinata ad autodistruggersi, estinguersi.
Con una visione appena un poco più attenta è facile capire dove M. Night Shyamalan voglia andare a parare, ovvero al riassestamento dell'istituzione famiglia, caposaldo di qualsiasi comunità; non è un caso che l'invisibile forza assassina si plachi poco prima che la famiglia del protagonista prenda/riprenda ad essere tale.
E VENNE IL GIORNO è un B-movie (di facciata) apocalittico, dalla sceneggiatura volutamente improbabile, recitato sopra le righe come si addice ad un vero film di serie B.
Da segnalare alcune trovate come ad esempio i pochi passi all'indietro che gli uomini e le donne compiono prima di suicidarsi, come a raffigurare che la salvezza sta nel ritorno ad un mondo antico dove il legame con la natura, la terra, i suoi frutti era improntato sul rispetto e non sullo sfruttamento.
Come in altri due film di successo di Shyamalan, SIGNS e THE VILLAGE, anche qui si punta forte sulla non visibilità del "nemico".
Dei vari finali che il regista ci propone, ovviamente, io preferisco quello dove la "forza assassina" torna a colpire a migliaia di Km.

giovedì, giugno 19, 2008

Film in sala da venerdi' 20 giugno

Go Go Tales
regia: Abel Ferrara
genere: drammatico
prod.: USA/Italia

Hannah Montana/Miley Cyrus: Best of Both Worlds Concert Tour
regia: Bruce Hendricks
genere: musicale
prod.: USA

Identita' sospette
regia: Simon Brand
genere: drammatico
prod.: USA

Gardener of Eden - Il giustiziere senza legge
regia: Kevin Connolly
genere: commedia
prod.: USA

mercoledì, giugno 11, 2008

Film in sala da giovedì 12 giugno

E venne il giorno
regia: M. Night Shyamalan
genere: Fantascienza
prod.: USA, India

Noi due sconosciuti
regia: Susanne Bier
genere: drammatico
prod.: USA, Gran Bretagna

Un amore di testimone
regia: Paul Weiland
genere: commedia
prod.: USA, Gran Bretagna

14 anni vergine
regia: Christian Charles
genere: commedia
prod.: USA, Sudafrica, Italia

Feel the Noise - A tutto volume
regia: Alejandro Chomski
genere: drammatico
prod.: USA

La notte dei girasoli
regia: Jorge Sánchez-Cabezudo
genere: drammatico
prod.: Spagna, Francia, Portogallo

Postal
regia: Uwe Boll
genere: azione
prod.: USA, Canada, Germania

Tutto torna
regia: Enrico Pitzianti
genere: drammatico
prod.: Italia

martedì, giugno 03, 2008

Il Divo


Il crescendo artistico di Paolo Sorrentino trova il suo apice ne IL DIVO.
Il giovane regista scrive e dirige il film della maturità, evidenziando le grandi doti che già si erano palesate nel film d'esordio L'UOMO IN PIU' e che i successivi LE CONSEGUENZE DELL'AMORE e L'AMICO DI FAMIGLIA avevano ampiamente confermato.
Il trentottenne regista si scaglia con bravura sugli anni del declino politico di Giulio Andreotti e della Democrazia Cristiana, dal suo settimo e ultimo governo alla mancata elezione a Presidente della Repubblica, sino alla sua incriminazione per associazione mafiosa.

Girato con assoluta maestria, IL DIVO ci racconta di un potere, quello della Democrazia Cristiana, fatto di connivenze e clientelismo, incarnato da Andreotti ed i suoi uomini, che sul tavolo verde della politica giocano sporco impegnando tutta la loro cultura, abilità, furbizia pur di tenere in pugno il Paese.
Fondendo reale e surreale, Sorrentino ci mostra l'Andreotti superstizioso, l'Andreotti impenetrabile, l'Andreotti che sa, l'Andreotti che ha dedicato tutta la sua vita al raggiungimento e al mantenimento del potere, sicuro di interpretare anche la volontà di quel Dio di cui, a suo modo, è fedele servitore.
Sorrentino per la realizzazione di questo film si avvale, senza dubbio, della lezione di 2 grandissimi del nostro cinema: Francesco Rosi ed Elio Petri.
Da F. Rosi (LE MANI SULLA CITTA' 1963 - IL CASO MATTEI 1972 - CADAVERI ECCELLENTI 1976) e dai film citati in particolare, assorbe il rigore del cinema di denuncia e lo sintetizza nei minuti iniziali, dove, con ritmo scatenato, vediamo una catena di morti ammazzati legati alla figura del Divo-Giulio.
Da E. Petri (INDAGINE SU UN CITTADINO....1970 - TODO MODO 1976) Sorrentino prende la capacità di rendere verosimile ciò che è vero, conclamato.
C'è però una sostanziale differenza tra IL DIVO e i film citati diretti da Petri; mentre quest'ultimo raccontava di storie verissime (strategia della tensione - servizi deviati - impunità dei potenti - chiesa e malaffare) ma che sarebbero state dimostrate solo in futuro ( e qui stava la sua grandezza visionaria), avendo così la libertà e la possibilità di virare con decisione verso il grottesco, mettendo in scena una feroce e sublime parodia del potere,
Al contrario, Sorrentino, si trova di fronte a "fatti realmante accaduti" si trova ad avere a che fare con persone (non personaggi) con tanto di nome, cognome e sopratutto con dei volti ben noti.
Da qui il rischio di scivolare nella parodia e nel ridicolo involontario, se Sorrentino avesse seguito sino in fondo l'insegnamento di Elio Petri.
Il buon Paolo però è bravo, si ferma un attimo prima di cadere in tentazione, evita saggiamente di imitare l'inimitabile (e inarrivabile) e punta forte sui suoi marchi di fabbrica: Monologhi, rallentì, virtuosismi con la mdp, inquadrature pop.
Meritatissimo premio della giuria a Cannes 2008, IL DIVO è film visionario, inquietante, beffardo.

NOTA: A mio avviso nel film ci sono 2 errori, la mia tesi però potrebbe essere facilmente smontata e di seguito vi spiego come.
Errore 1- Il killer di Salvo Lima prima di fuggire getta nella pozza di sangue una moneta da 1 euro che all'epoca dei fatti non esisteva, si potrebbe però ribattere che trattasi delle vecchie monete da 500 lire che molto somigliavano nel colore alle attuali monete da 1 euro;
Errore 2- Durante un colloquio in chiesa tra Andreotti ed il prete, quest'ultimo dice: "come DICEVA Montanelli..." ma all'epoca dei fatti Montanelli era ancora vivo e vegeto, ma anche in questo caso si potrebbe affermare che il DICEVA era riferito esclusivamente alla frase e non alla persona.

Film in sala da mercoledi' 4 giugno

Chiamata senza risposta
regia: Eric Valette
genere: horror
prod.: Giappone, USA, Germania

Tropa de Elite - Gli squadroni della morte
regia: Jose' Padilha
genere: azione
prod.: Brasile, Argentina


Quando tutto cambia
regia: Helen Hunt
genere: commedia
prod.: USA

Bratz
regia: Sean McNamara
genere: animazione
prod.: USA

Savage Grace
regia: Tom Kalin
genere: drammatico
prod.: Francia, USA, Spagna

L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza
regia: Cao Hamburger
genere: dramamtico
prod.: Brasile