lunedì, luglio 03, 2023

INDIANA JONES E IL QUADRANTE DEL DESTINO

Indiana Jones e il quadrante del destino

di James Mangold

con Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge, Mads Mikkelsen

USA, 2023

genere: avventura, azione

durata: 154’

A distanza di 15 anni torna sul grande schermo il mitico, il solo, l’unico e inimitabile Indiana Jones interpretato da Harrison Ford che si mette in gioco e, nonostante la “veneranda” età (ma con l’entusiasmo insito nel personaggio), veste nuovamente i panni del professore archeologo.

In questo quinto capitolo Indiana è alle prese con Helena, la figlia del suo amico Basil Shaw, nonché sua figlioccia che, a causa del suo caratterino e delle sue doti geniali, intraprende una vita, per certi versi, spericolata.

Indirettamente con la scusa di “derubarlo” di un oggetto tanto misterioso quanto costoso, la giovane Helena lancia un grido d’aiuto all’uomo che dovrebbe fare le veci di suo padre Basil, venuto a mancare troppo presto. E Indiana comprende il pericolo nel quale la ragazza sta incappando e decide di aiutarla, salpando insieme a lei e al fidato Teddy, giovanissimo compagno di imprese, verso una nuova entusiasmante avventura guidato dall’ormai iconica colonna sonora.

Un capitolo che, tra citazioni, richiami alle opere precedenti e tanta avventura, segna il ritorno di uno degli eroi più iconici del cinema degli anni ’80-’90, ma non aggiunge niente di nuovo a quello che era stato già abbondantemente portato sullo schermo dal grande maestro Steven Spielberg con i capitoli precedenti.

Una storia che, seppur ricca di avventura, adrenalina, inseguimenti, si appoggia fin troppo sulla CGI e sugli effetti speciali ampiamente usati (e abusati) per cercare di cogliere di sorpresa lo spettatore e fare leva sull’effetto nostalgia.

I primi 20 minuti, infatti, nei quali vediamo un Harrison Ford giovane come ai tempi dei primi capitoli servono per introdurre la tematica e il filo conduttore del film, ma mirano anche a colpire i fan di sempre del professore archeologo, in modo da poter ricordare i tempi d’oro.

Con “Il quadrante del destino” il professore riesce a compiere un’impresa per lui importantissima: quella di poter viaggiare nel tempo. E noi con lui, tornando a celebrare un mito mai davvero dimenticato e sempre nei cuori del pubblico, anche di quello più giovane che si è potuto affacciare alla saga solo in un secondo momento.

Harrison Ford, che non ha bisogno di esercitazioni per il suo Indiana, è una certezza, ma anche le new entry contribuiscono ad arricchire e a non appesantire una storia non perfetta. La Waller-Bridge si conferma un elemento divertente (e imprevedibile), come tutti i suoi personaggi, ma anche Mikkelsen, nel ruolo del cattivo, sembra divertirsi e rimanere in parte.

Nonostante le buone interpretazioni e l’amore praticamente universale per l’eroe e per la saga, “Indiana Jones e il quadrante del destino” chiude il cerchio, ma non in maniera troppo convincente. È come se mancasse sempre qualcosa.

Le corse ci sono, l’adrenalina pure, così come la paura che succeda qualcosa da un momento all’altro o che a uno degli eroi capiti qualcosa, come, da sempre, ci ha abituati la saga, senza risparmiare niente e nessuno. E ci sono anche i momenti più divertenti, spesso legate ai momenti più iconici dei precedenti film, tra serpenti e insetti, ma anche tra spade e armi da fuoco.

Sì, Indiana è tornato e appassiona, ma, tra l’età, gli effetti speciali e la storia troppo “impostata” non riesce ad andare oltre la semplice avventura.


Veronica Ranocchi

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