domenica, settembre 12, 2021

QUI RIDO IO

Qui rido io

di Mario Martone

con Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell’Anna

Italia, Spagna, 2021

genere: biografico, drammatico

durata: 133’

“Qui rido io” è la frase identificativa di Eduardo Scarpetta. Ma non solo. È anche il titolo del nuovo film di Mario Martone, in concorso a Venezia, con uno strabiliante Toni Servillo protagonista nei panni del grande attore di teatro.

Al centro del film di Martone c’è la storia di Eduardo Scarpetta, noto attore e commediografo napoletano che, nei primi anni del XX secolo, è al culmine del proprio successo grazie al personaggio di Felice Sciosciammocca che aveva oscurato e superato quello di Pulcinella. Le sue commedie riscuoto enorme successo, aiutato dalla sua numerosa troupe che può contare anche nell’aiuto e nella partecipazione della sua famiglia, tra cui Maria, Vincenzo e Domenico, figli della moglie Rosa e degli altri “figli”, nati da una relazione extraconiugale con Luisa, la nipote di Rosa: Titina, Eduardo e Peppino De Filippo.

Tutto sembra procedere nel migliore dei modi finché, a Roma, Eduardo non si imbatte nel dramma firmato Gabriele D’Annunzio de “La figlia di Iorio”. Immediatamente il commediografo ne vede una parodia che inizia a scrivere e presenta direttamente al Vate, nella speranza di una sua approvazione che arriva solo verbalmente. Ottenuto quello che lui considera un via libera, Scarpetta comincia a mettere in scena “Il figlio di Iorio”, parodia del dramma dannunziano. Durante la prima, però, un gruppo di intellettuali vicini a D'Annunzio iniziano a protestare contro Scarpetta, accusandolo di aver plagiato l’opera originale per mettere in cattiva luce il poeta. Eduardo è costretto a interrompere il tutto e presentare al pubblico i suoi personaggi più celebri nella speranza di mettere una toppa al fatto. Nonostante ciò, questo è considerato un vero e proprio momento di svolta al quale fa seguito la prima storica causa sul diritto d’autore in Italia.

Una storia “alla Martone” nella quale il regista riesce a raccontare un fatto in un modo che solo lui sa usare con efficacia. Reduce da un altro titolo strettamente legato al mondo del teatro e con il rischio di ripetersi o di cadere nel “banale” raccontando una storia del genere, il regista realizza, invece, un film destinato a catturare un vasto pubblico e a incuriosirlo. Andare a documentarsi su questi grandi maestri del palcoscenico è la prima cosa che viene naturale fare dopo essere usciti dalla sala. Martone è riuscito, ancora una volta, a portare il teatro al cinema, senza essere ridondante, esagerato o superficiale.

I personaggi sono tutti ben delineati: ognuno ha il proprio ruolo e ognuno porta con sé una propria evoluzione e un proprio sviluppo, funzionale al proseguo della storia generale, ma anche di quella personale. Come nel caso di Eduardo De Filippo, ben caratterizzato anche se ancora giovanissimo, con lo sguardo già rivolto verso il futuro e una strizzata d’occhio allo spettatore che, naturalmente, ne conosce la storia.

La menzione speciale, però, da fare è quella a un Toni Servillo più che brillante. La sua interpretazione di Eduardo Scarpetta è una di quelle interpretazioni con la i maiuscola e che fa ben comprendere la grandezza, la potenza e il carisma di un grande uomo di spettacolo quale era il commediografo. Sulle scene in un modo e nella vita privata in un altro. Sempre comunque una figura “dominante” che l’attore ha saputo tratteggiare al meglio, dando vita forse a una delle sue migliori performance.


Veronica Ranocchi

2 commenti:

In The Mood For Cinema ha detto...

Questo è uno di quelli che non vedo l'ora di riuscire a vedere in sala.

nickoftime ha detto...

@In The Mood For Cinema assolutamente da recuperare, merita tanto.
-Veronica