venerdì, gennaio 23, 2009

W.

Chiariamo subito che (secondo il mio modesto parere) al contrario di quanto scritto da molti, W. non è un feroce atto di accusa nei confronti di George W. Bush (ma sappiamo che il nostro è un Paese dove spesso si parla e si scrive di libri senza averli letti, di film senza averli visti ecc...).

Oliver Stone esplora i fatti senza esibire nessuna tesi, lasciando allo spettatore la risposta all'unico interrogativo che la pellicola ci propone: come è potuto accadere che un uomo opportunista, cafone, di cultura politica quasi nulla, sia potuto diventare presidente degli usa?Nelle 2 ore e passa di pellicola il regista mette in evidenza, quasi esclusivamente, il difficile rapporto di George W. Bush con il padre, visto come modello da raggiungere e superare per sconfiggere il senso di frustrazione che da sempre lo attanaglia. Oliver Stone si ferma qui, non c'è alcun approfondimento, nessun George W. Bush segreto da scoprire. Nessuna major statunitense ha voluto finanziare il film e il regista ha rimediato il budget da compagnie indipendenti di Hong kong, tedesche e australiane.In italia è arrivato nelle sale grazie alla coraggiosa distributrice Barbara Dell'Angelo che ha anche firmato un accordo con Telecom per la diffusione del film.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, probabilmente ha fatto bene a riportare dei dati e lasciare che lo spettatore si crei un'idea autonomamente....

Anonimo ha detto...

visto questa sera. concordo con quanto tu hai scritto.