sabato, agosto 06, 2011

Annate d'attore: Ryan Gosling

Gli attori si sa sono come il vino, risentono di condizioni che non dipendono da loro, e come quello, soggetti ad annate discontinue. A volte sulla cresta dell’onda, altre in un oblio senza alcuna spiegazione, gli attori sono come i gatti, capaci di sopravvivere alle sventure ed a loro stessi. Così è accaduto anche a Ryan Gosling, trentunenne attore americano assurto a massima tendenza in quest’ultimo scorcio di stagione (3 film in uscita, di cui uno, Le idi di marzo di George Clooney in corcorso ed in apertura nell’imminente festival veneziano), dopo che, prima una lunga pausa, tre anni son passati tra Lars ed una ragazza tutta sua e Blue Valentine, poi due film variamente non distribuiti, Blue Valentine e All good things, ce ne avevano fatto dimenticare persino l’esistenza. Eppure fin dal suo primo film come protagonista, il bellissimo The Believer, dramma contemporaneo sulla condizione ebraica, il nostro aveva mostrato di fare sul serio, riuscendo a rendere in maniera misurata l’overdose emozionale di un ribelle tout court, in un film destinato a scomparire per eccesso di onestà. Ad aspettarlo, dopo quell’inizio, ci furono fuochi fatui, produzioni di variegato intrattenimento, fatte per incrementare il conto in banca e la presentabilità, fino ad un altro colpo basso, quell’ Half Nelson che gli fece guadagnare una nomination all’Oscar del 2006. In esso Gosling vi interpreta un insegnante equamente diviso tra la dipendenza dalla droga, e la passione per un lavoro in cui tenta di emancipare i suoi studenti da un destino di emarginazione e di violenza. Dimagrito e sincopato, l’attore da seguito a capacità recitative che fondono impercettibili variazioni dello sguardo, e soprattutto del corpo, mostrato e trasformato ad ogni apparizione. Ed è proprio l’accostamento tra questi due fattori, lo sguardo, da bravo ragazzo, ed il corpo, da wild boy, a fare di Gosling un oggetto deflagrante, destinato ad infuocare le fasi successive, quelle di una maturità consolidata da altri due ruoli metropolitani non meno drammatici, ed ancora serviti a registi scommessa (quella di recitare con semi esordienti è un'altra caratteristica della casa): il primo Blue Valentine, tranche de vie su un amore giunto al termine, e poi All good things, il capolavoro dell’ultima ora, il quarto per l’esattezza se si considera anche Lars, film spartiacque per l’inedita presenza di elementi che avvicinano l’attore ai meccanismi della commedia e del grottesco, per raccontare la vicenda di un uomo innamorato di una bambola gonfiabile. Al contrario nel film di Andrew Jareki, Gosling torna al dramma a forti tinte ed assume i panni realmente indossati da David Marks, un uomo che nel 1982 fu al centro di un caso mediatico legato alla scomparsa della moglie e al conseguente processo che cercò di legittimare un uxoricidio mai provato. Immerso in un atmosfera da tragedia shakespeariana, e costruito su cadenze simili a quelle di un romanzo letterario, All good things sancisce definitivamente la presenza attoriale di Ryan Gosling, capace di attraversare la storia modulando sentimenti e maniere che riflettono non solo i cambiamenti di stato di un uomo che ad un certo punto assunse persino identità femminile, ma anche la capacità dell’attore di aderire alle esigenze del personaggio. Il resto è storia recente, dal clamore cannense suscitato per Drive, noir visuale e visionario, e poi ancora, il film di Clooney, in cui Gosling torna alla versione bravo ragazzo in un cuore di tenebra di natura politica. Insomma una specie di prova del nove in termini di popolarità e spendibilità commerciale. Li attendiamo con fiducia ed intanto continuiamo a puntare su di lui, come sempre da queste parti.

Filmografia Principale

The believer di Henry Bean Usa 2001
Half Nelson di Ryan Fleck Usa 2006
Lars ed una ragazza tutta sua di Craig Gillespie Usa 2007
Blue Valentine di Derek Cianfrance Usa 2010
All good Things di Andrew Jareki Usa 2010
Drive di Nicolas Winding Refn Usa 2011
Le idi di marzo di George Clooney Usa 2011



2 commenti:

parsec ha detto...

il primo ex Disney Club a ricevere una nomination all'oscar.

Anonimo ha detto...

..una volta tanto la Disney che non brucia i suoi giovani attori...

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