martedì, gennaio 07, 2014

Philomena

 Philomena
di Stephen Frears
con Judi Dench, Steve Coogan
Francia, Regno Unito, Usa
genere, drammatico
durata, 98'


Tratto da una storia vera, il film narra di Philomena, una madre alla ricerca del figlio che le sarà sottratto pochi anni dopo il parto. Ad aiutarla nella ricerca sarà il giornalista interpretato da Steve Coogan.

Stephen Frears ci sottopone un film sorretto da una sceneggiatura impeccabile e densa, ritmatissima e che sa far ridere, per poi far sprofondare lo spettatore nel silenzio subito dopo. Regia e fotografia rimangono semplici, lineari e canoniche, sanno dove tacere, anche se forse manca qualche spunto in più. L’impeccabile costruzione del film deriva da una tematica assai complessa, quella della fede, che nonostante il dolore che si protrae negli anni Philomena non abbandona mai, e che diventa tematica di sviluppo narrativo partendo dal contrastante pensiero cinico del suo compagno di ricerca Martin. Fede vera e sentita, in contrasto anche (questa volta il contrasto non diviene confronto) con quella presunta delle inanimate religiose che le hanno portato via il figlio.
La grande umanità del film rende la visione una piacevole sorpresa, pellicola portata avanti con un’eleganza tipicamente inglese ed arricchita dalla grandissima interpretazione di  Judi Dench,  che sembra aver strizzato l’occhio all’Oscar, staremo a vedere.

di Antonio Romagnoli

3 commenti:

persogiàdisuo ha detto...

L'ho trovato deludente dopo aver letto ovunque lodi a non finire. Il film è fin troppo semplici, ricco di spunti mal approfonditi. Rimane un buon film che però secondo me osa poco.

Anonimo ha detto...

Io al contrario ho trovato l'understatement del film perfettamente appropriato ai protagonisti della sua storia. Frears assecondando la gentile consapevolezza di Philomena, la sua misericordia verso il prossimo coglie nel segno. Senza enfasi ne urla il regista inglese restituisce la santita' del personaggio con una forza che un linguaggio più audace avrebbe paradossalmente diminuito. Io invece se dovessi muovere una critica sarebbe quella di una perfezione che sconfina in un certo manierismo, ma devo dire che e' un pregio/difetto (di confezione) di un certo cinema inglese.
nickoftime

Antonio Romagnoli ha detto...

In effetti l'unica piccola pecca che ho trovato, come ho anche scritto, è che alla regia è mancato qualche spunto in più.