martedì, giugno 03, 2014

INCOMPRESA

Incompresa
di Asia Argento
con Giulia Salerno, Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko
Italia, 2014
genere, drammatico
durata, 110'

La storia narra di Aria, bambina di nove anni che si ritrova nella lotta, tanto tragica quanto stravagante, dei genitori separati. Difficili anche i rapporti con le sorelle, tutte dinamiche che porteranno Aria a vagare per la città con uno zaino e un gatto nero nella gabbia.
Ambientato senza forzature negli anni ’80, i tratti fotografici si presentano assai interessanti, accompagnati però da una narrazione e da una regia che seguono una linea d’onda troppo altalenante e poco chiara. La fase di scrittura presenta delle falle evidenti, che in un film non decostruito narrativamente, fanno pesare la mancanza di momenti chiave e di sviluppi dei personaggi, assecondati dal caricamento all’eccesso della caratterizzazione dei genitori. Se alcune trovate comiche sono abbastanza riuscite, altre lasciano un po’ perplessi; ad aggravare il tutto un’interpretazione, pessima e senza scusanti, da parte di Gabriel Garko. La regia invece ha delle trovate interessanti, ed anche sorprendenti considerate le aspettative, come nell’inquadratura dall’alto che richiama l’apertura di “Miss violence”, il film greco che conquistò il leone d’argento a Venezia 2013. A volte efficaci e a volte il contrario i ralenty, usati per aumentare le facoltà descrittive del racconto, così come la colonna sonora, che si alterna tra ingressi efficaci ed altri controproducenti.

L’odissea di Aria sembra una condanna destinata a non concludersi ed i difetti del film, a questo proposito, potrebbero addirittura risultare diegetici con una forzatura interpretativa. Con il richiamo ad Antoine de “I 400 colpi” e la quasi evidente citazione del gatto “Ulysses”, dall’ultima fatica dei fratelli Coen, Asia Argento sicuramente stupisce rispetto alle aspettative, mirabile nelle intenzioni, ma non basta.
Antonio Romagnoli

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