mercoledì, ottobre 21, 2015

10 FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA - AU PLUS PRES DU SOLEIL

Au plus près du soleil
di Yves Angelo
con Silvie Testud, Gregory Gadebois
Francia, 2015
genere, drammatico
durata, 103’

Quando in un film la vera istanza narrante viene rappresentata dall’immagine, la forza espressiva derivante da questo meccanismo appare prorompente già dai primi fotogrammi. È questo il caso di “Au plus près du soleil”, dove la camera a mano segue frenetica i personaggi immersi in una vicenda che vede saltare gli ingranaggi sociali e personali di quest’ultimi.

La trama ruota attorno a due coniugi – rispettivamente magistrato lei ed avvocato lui – con un figlio adottato al quale viene nascosto il fatto che la madre naturale sia l’accusata di un’istruttoria condotta dalla madre adottiva. Tutti i tasselli, in tal caso, vengono aggiunti gradualmente fino a raggiungere un livello di tensione che procede parallelamente al processo di agnizione edipico che riguarda i genitori adottivi e la madre, mentre il ragazzo continuerà ad essere tenuto nella teca di vetro dell’ignorare – interessante da questo punto di vista la scelta di renderlo un personaggio marginale, sempre vittima e mai parte attiva delle azioni mostrate -.


La cosa che più stupisce del film di Angelo, al di là della bellezza delle immagini, è lo stato di angoscia mista ad eccitazione che il pubblico avverte sempre più pesante nel giungere al momento dell’incesto che, inevitabilmente, disintegra la morale comune e fa ardere l’ipocrisia di chi guarda.
Antonio Romagnoli

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