venerdì, settembre 22, 2017

NOI SIAMO TUTTO

Noi siamo tutto
di Stella Meghie
con Amandla Stenberg, Nick Robinson, Ana de la Beguera
USA, 2017
genere, drammatico, sentimentale
durata, 96'



Maddy ( è la protagonista ed a causa di una rara malattia, la SCID (Severe Combined Immuno deficiency) non è mai potuta uscire di casa ed ha raggiunto l’età di diciassette anni senza poter vivere nessuna delle normali ed ordinarie indimenticabili esperienze che ogni coetaneo sperimenta.
La SCID è nota anche come “sindrome del bambino nella bolla” ed ha costretto Maddy a vivere relegata in una casa bellissima e elegantissima, una sorta di gabbia dorata a cui solo pochi eletti possono accedere e precisamente la sua infermiera Carla (Ana De Reguera), la figlia di questa che ha la stessa età di Maddy ed è la sua sola amica e – ovviamente - la madre di Maddy (Anika Noni Rose). La madre le ha predisposto allora una riproduzione della realtà esterna all’interno della casa, allestendole una stanza di vetro che racchiude tutti i posti che Maddy predilige. E che non ha mai visto perché non ha potuto.
La famiglia di Olly si è trasferita accanto la casa di Maddy e i due appena incrociano gli sguardi scoprono di essere innamorati l’uno dell’altra.. E anche se nella vita è impossibile prevedere sempre tutto, in quel secondo Madeline prevede che si innamorerà di lui. Anzi, ne è sicura. Come è quasi sicura che sarà un disastro. Perché, per la prima volta, quello che ha non le basta più. E per vivere anche solo un giorno perfetto è pronta a rischiare tutto.
Ma la loro storia non può svolgersi come una normale storia tra adolescenti perchè Olly è malata, non può uscire, non può incontrarlo. Allora iniziano a parlarsi alla finestra (un richiamo a Giulietta e Romeo di shakesperiana memoria ed al loro balcone?) a leggere i loro labiali e poi a chattare on-line.
Il telefono rappresenta il mezzo che può unirli e le loro interminabili chiacchierate on-line surrogano e sostituiscono l’impossibilità di potersi incontrare nel mondo esterno come fanno tutti.
Maddy  trova però la forza di cambiare. Perché come dice Maddy  “La differenza tra sapere e vedere con i propri occhi è la stessa che c’è tra sognare di volare e volare per davvero”.
Il primo bacio, il mare, la spiaggia, gli abbracci finalmente prendono il posto dei molteplici libri letti dalla protagonista, i film di cui lei fa recensioni, i modellini di architettura che lei costruisce per reinventare un mondo in cui non riesce ad entrare.



Una favola moderna della principessa rinchiusa in una torre che attende il suo principe azzurro che è incarnato da Olly Bright (Nick Robinson) e che è un moderno e un po’ crepuscolare principe dal look total black (che di “azzurr”o ha ben poco come anche ammesso nel film dallo stesso Olly).
Olly infatti viene a liberare Maddy dalla sua paura: la paura di vivere di amare di rischiare e di soffrire.
Senza voler fare spoiler il film ha risvolti inaspettati: a sorpresa, il cattivo non è solo il padre di Olly che picchia la moglie e non è solo Maddy ad essere rinchiusa in una prigione. Ma sarà solo e proprio lei a trovare la chiave giusta per aprire le porte della “gabbia dorata” ed eliminare i “cattivi”.
Ancora una volta la soluzione, la svolta ce la offre l’Amore che con la sua semplicità ma la sua forza incessante travolge tutto e tutti, rompe gli schemi e abbatte i muri. “L’Amore apre le porte del mondo” dice Maddy.
Il mare ha un significato liberatorio e rappresenta la voglia di rischiare pur non sapendo cosa ci aspetterà immergendoci nelle sue acque. Maddy ci si immerge e si trova nel bel mezzo di una tempesta ma poi riesce a salvarsi ed a approdare sulla terraferma. Più forte e determinata di prima.  Perché lei ora conosce la differenza che la porta ad affermare: “Prima di incontrare Olly ero felice. Ma adesso sono viva, e tra le due cose c'è una bella differenza. "
Perché le cose capitano quando puoi affrontarle e quando hai la testa per viverle.
Noi siamo tutto ci racconta dell’Amore, quello con la A maiuscola che si articola in varie forme da quello tra genitori e figli a quello tra teenager e non solo (come quello tra un uomo ed una donna), ci evidenzia e ci fa sognare proprio perché è un amore per cui vale la pena sacrificare tutto, è un amore dal sapore antico (Shakespeare docet) che – nonostante la tecnologia – resta ancorato a sguardi, a mani che si sfiorano e a palpitanti attese che fanno rumore in un sospiro.

Il film è la trasposizione cinematografica del fenomeno editoriale del 2015 "Noi siamo tutto", bestseller n. 1 del New York Times, opera dell’ex analista finanziaria Nicola Yoon, nata in Giamaica e cresciuta a Brooklyn. La Yoon dipinge una ragazza positiva e semplicemente incantevole che ha la forza prepotente di uscire dal suo ambiente di sempre e parallelamente di catapultarsi fuori dalle pagine dello stesso libro. E la giovanissima Amandla Stenberg riesce perfettamente a interpretarla.
Amandla aveva già ricoperto il ruolo della piccola Rue di Hunger Games, la ragazzina che poi si allea  con Katniss nel mezzo dei giochi mortali. Invece Olly è interpretato dal bravo Nick Robinson, che abbiamo visto in Jurassic World.
La magia del film è racchiusa nella continua citazione (non a caso) de Il Piccolo Principe, del fatto che per tornare dalla propria rosa e rivederla occorre morire (ergo “rinascere”, “cambiare pelle”) e che il mare rappresenta quella sconfinata parte di noi stessi che non abbiamo mai saputo, ma che abbiamo sempre sospettato di avere.  
Michela Montanari

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