mercoledì, febbraio 21, 2018

SCONNESSI


Sconnessi: ritratto di famiglia in un interno
di Christian Marazziti
con Fabrizio Bentivoglio, Ricky Memphis, Carolina Crescentini, Stefano Fresi, Eugenio Franceschini, Antonia Liskova, Benedetta Porcaroli, Giulia Elettra Gorietti, Maurizio Mattioli, Lorenzo Zurzolo, Daniela Poggi
Italia 2018 
genere: Commedia
durata: 90’


Ettore (Fabrizio Bentivoglio) è uno scrittore che decide di festeggiare il suo sessantesimo compleanno con tutta la sua famiglia “allargata” nel suo accogliente chalet in Trentino, a Fiera di Primiero. Tra figli, Claudio (Eugenio Franceschini) e Giulio (Lorenzo Zurzolo), la seconda giovane moglie incinta, Margherita (Carolina Crescentini) ed i di lei fratelli (Ricky Memphis e Stefano Fresi). La riunione familiare si rivelerà catastrofica soprattutto nel momento in cui una tempesta di neve farà saltare ogni tipo di connessione telematica rendendo tutti “sconnessi”. Girato a Fiera di Primiero in Trentino, in una cornice suggestiva, Sconnessi è una commedia divertente e ben confezionata, con un cast di attori corali e collaudati per la cd. “commedia all’italiana”. Il classico noioso e difficile weekend familiare fuori porta offre lo spunto per trattare e far emergere un problema ormai divenuto più sociale che mai: i social ed il loro utilizzo. I social come Facebook ed Instagram non sono dannosi e pericolosi di per sé (il giornalista Riccardo Luna in sala durante la conferenza stampa evidenzia che non sono i social il male del secolo bensì la loro eventuale sbagliata utilizzazione), ma solo il loro smodato e incontrollato uso comportano l’insorgere di una specifica patologia.  Si tratta della cd. “Nomofobia” (dal termine anglosassone nomophobia composto da nomo (forma abbreviata di no mo (bile phone) e da -phobia (paura): la paura di non poter usare il cellulare.


L’ansia tra tutti i protagonisti infatti si palesa e diviene centrale durante il fine settimana, non appena si rendono conto di non essere connessi alla rete, di non poter utilizzare il loro cellulare per vedere video, non poter partecipare a feste on line, inviare a pagamento immagini sessuali o giocare d’azzardo. Ecco che a questo punto la coralità di tutti i personaggi si esprime e si incarna proprio nel loro essere dipendenti, “addicted”: ognuno di loro, infatti, ha una sua specifica dipendenza in cui ci cade e ci si immerge totalmente, al punto che alla fine – grazie al riconoscimento della propria ansia  - riesce a riconoscere la stessa e catarticamente ad uscirne. Lo stesso Ettore (Bentivoglio) è un addicted: lui dipende dalla carta stampata e dalla sua vecchia macchina da scrivere su cui ostinatamente continua a cercare di trovare il finale al proprio libro.   Stefano Fresi (Palmiro) è un bipolare dalla personalità border-line e dipende dai farmaci; Ricky Memphis (Achille) è un Ferrari-dipendente. Il figlio maggiore di Ettore, Claudio è dipendente dal gioco d’azzardo. La tempesta di neve è il deus ex-machina di matrice greca che appare e fa sì che la tragedia arrivata al suo culmine si ricomponga attraverso la chiave delle emozioni condivise. Infatti in un attimo, all’improvviso ed inaspettatamente sono i sentimenti che riavvicinano i membri della famiglia, li fanno vicendevolmente contattare con se stessi e condividere le emozioni attraverso un contatto visivo e carnale non più mascherato da uno schermo del cellulare.

Il radical chic Ettore giunge persino a bruciare il suo stesso io: i suoi libri, nel momento in cui getta nel fuoco del camino il suo “Coma digitale” per uno scopo nobile: riscaldare i propri cari dal gelo della tempesta e nel tepore dell’ambiente si sciolgono come d’incanto tutte le diffidenze nei rapporti personali tra padre e figlio, tra matrigna e figliastri. L’affetto e le emozioni prima di ogni cosa nella scala delle priorità.

Accade dunque la Magia. E tutto senza che i protagonisti siano stati neanche per un attimo connessi in chat.  Un film che riesce a far ridere, ma anche a far riflettere su come ultimamente si stia perdendo di vista l’abbraccio sincero tra le persone, la carnalità di un bacio e il sapore di una lacrima che scorre realmente sulle guance e che non si cristallizza sul giallo di una faccina emoticon digitata su whatsapp. Esilarante Ricky Memphis, convincente Carolina Crescentini nel suo ruolo di burina “de Tor Pignattara”, ma, soprattutto, è Eugenio Franceschini la rivelazione come attore in questo plot cinematografico. Il consiglio è -parafrasando ciò che dice Bentivoglio – di cliccare almeno 2.600 volte al giorno su “Sconnessi” anche se non è necessario ed anche se, a rigore, basterebbero solo 14 click al giorno.
Michela Montanari

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