lunedì, febbraio 01, 2010

Baciami ancora

Baciami ancora

Muccino, Procacci e Medusa schierano la meglio gioventù del cinema italiano e organizzano un bombardamento mediatico di rara intensità per il sequel de L'ULTIMO BACIO.
Fastose autocelebrazioni alla presenza di sorridenti dignitari di corte hanno segnato la settimana televisiva che ha preceduto l'uscita del film.
Il regista romano durante il soggiorno americano ha imparato i meccanismi dell'entertainment hollywoodiano e lo catapulta speranzoso sugli schermi italiani mettendo in scena un sequel infarcito di grossi nomi ai quali aggiunge la sua buona tecnica registica.
Il risultato è un film che si porta addosso i segni evidenti della sua estrema commerciabilità, che sicuramente avrà un buon riscontro al botteghino, che negli USA porta dritto allo status di grande regista, ma in Europa non funziona così e Muccino rischia di ritrovarsi in fondo al gruppo mentre le sagome dei suoi giovani colleghi Sorrentino, Garrone e Crialese si allontanano all'orizzonte.
Gabriele Muccino, che si preoccupa persino di citare il suo datore di lavoro americano Will Smith, si rivolta con voluttà negli stessi ingredienti de L'ULTIMO BACIO, vale a dire autodistruzione fisica e amorosa, occasioni perse e rimpianti, ma questo suo nuovo affresco generazionale è lontano anni luce dalla freschezza e dall'aggressività del primo capitolo.
Un paio di passaggi di buon cinema non salvano questo baraccone piacione dalle dinamiche prevedibili, senza grinta, che si trascina stancamente per due ore.
Sceneggiato come una telenovela sudamericana, condito con tragedie che non riescono a sembrare serie e fastidiosamente infarcito di pubblicità, BACIAMI ANCORA delude le attese e a tratti irrita nel vedere sprecato il talento dei protagonisti, (vittima eccellente il bravo Favino che interpreta un personaggio macchietta) e sopratutto quando il pupillo di Will Smith ci ripropone la stessa scena di lutto già vista in SATURNO CONTRO di Ozpetek.
Restiamo in attesa della prossima puntata dove, azzardiamo, la figlia di Carlo (Accorsi) e Giulia (Puccini) sarà alle prese con i primi amori; il padre naturale del figlio di Marco (Favino) e Veronica (Piazza) si rifarà vivo reclamando la paternità del bambino e Alberto (Cocci) tornerà dal suo viaggio.
BACIAMI ANCORA insieme a Baaria è la grande operazione commerciale di questa stagione dell'Italia cinematografara. Quella di Tornatore, come sappiamo, è miseramente fallita, questa di Muccino la dimenticheremo presto..
Tanto rumore per nulla.

6 commenti:

nickoftime ha detto...

Le tue parole non lasciano dubbi sull'esito del risultato ma io ti voglio chiedere se davvero tu pensi che Muccino abbia perso l'urgenza oppure l'interesse che entrambi gli avevamo riconosciuto per esempio in "Ricordati di me", forse il film italiano piu' maturo del regista romano; se cosi' fosse e valutando anche i film americani (specialmente la ricerca della felicita'), ci troveremmo con un professionista della COMPARTIMENTAZIONE (per dirla alla James Elroy), capace di escludere uno o l'altra delle sue esperienze lavorative....perche' a parte la riconfermata maestria nell'intrattenimento di lusso, i lavori americani mostrebbero un maggior coinvolgimento rispetto a quest'ultimo film...

Una cosa e' certa, rispetto a Muccino e' stata fin da subito evidente una caccia all'uomo che non lo ha risparmiato neanche al cospetto di lavori eccellenti; sto parlando di una critica che spesso fa pagare sul piano personale certi mancati coinvolgimenti nei vari girotondi politici la cui partecipazione e' spesso garanzia di un ritorno positivo in termini di immagine e di giudizi critici.

Aspetto di sentire la tua.

Un saluto.
Nickoftime

veri paccheri ha detto...

caro Fabri, mi dai tante soddisfazioni: questa stroncatura è perfetta! :-) peccato per Muccino e, più in gnerale - citi Tornatore a buon riferimento - peccato davvero per il solito nostro cinema Italiano di serie A che si svende all'industria

Fabrizio ha detto...

Allora Nickoftime, veniamo a noi.
Puoi tranquillamente escludere che nel mio giudizio su questo film, mi sia fatto influenzare da "mancati coinvolgimenti nei vari girotondi politici". Confermo inoltre che a me sia "l'ultimo Bacio" che "Ricordati di me". erano piaciuti.
Per quanto riguarda il giudizio su "baciami ancora" confermo quanto detto nella recensione, trattasi di una vera schifezza!
Il motivo del mio "attacco" a Gabriele -Tu vò fa l'americano- Muccino, parte da una sua dichiarazione rilasciata il 26 gennaio in occasione della presentazione del film e che copio così come pubblicata dall'ANSA: " La parola che più usano su di me è che io sono furbo, una parola che in America vuol dire talento".
Ecco, perchè scrivo che in Europa non funziona così e che per talento, per rimanere in italia, intendo l'arte di Garrone, Crialese e Sorrentino.
Muccino non può mostrare risentimento contro chi, a suo dire, non gli riconosce il titolo di "autore" a cui sembra tenere tanto, se poi sforna della robaccia non furba, ma furbissima come il suo ultimo film.
Muccino avrà sempre delle difficoltà se continua a pensare che i grandi incassi siano sinonimo di talento. Questa equazione vale negli USA, come lui stesso afferma, dove come ben sai il rapporto soldi-successo-bravura ha spiegazioni che sconfinano addirittura nel credo religioso.
Muccino abbia il coraggio di ammettere di aver confezionato un marchettone e forse, in questa occasione, potrà essere accostato a Neri Parenti che almeno ha la dignità di non reclamare il titolo di maestro e autore di cinema.

nickoftime ha detto...

Ed infatti non volevo...io mi riferivo ad eventuali strali di quella critica di parte che gia' in presenza dei "capolavori mucciniani" avevano storto il naso e di questo ti chiedevo un parere...ovviamente mi ricordavo che a te quei film erano piaciuti...."Ricordati di me" lo vedemmo insieme, restando entrambi stupiti, a dispetto della sua qualita', dell'acredine e della leggerezza di certi giudizi.

Aprofitto del tuo post per dire che in America il concetto d'autore e' applicabile persino a quei registi, Fincher ne e' un esempio ma potremmo parlare persino del mitico Eastwood, che lavorano su commissione...solo in Italia siamo ossessionati dalla pretesa di considerare tali solo i registi che firmano anche il soggetto e la sceneggiatura, ecc....non parliamo poi del successo al botteghino, un altro marchio di infamia per le chiavi del paradiso autoriale.....gli incassi non sono il sinonimo di talento ma neanche della sua assenza come certa critica e' ancora portata, anche incosciamente, a credere.

Per il resto mi rimetto al tuo parere in attesa della necessaria visione.

Un saluto.

L.A.R. ha detto...

è stato sconcertante vedere il film e ritrovare passo per passo l'ottima recensione di fabrizio, che ha fotografato la pellicola con una precisione disarmante. dal mio punto di vista muccino ha qui toccato il punto più basso della sua carriera: tutti i difetti del suo cinema sono amplificati allo spasimo, e il prodotto finale scade in un polpettone radical chic senza precedenti. la recitazione asmatica, le inutili corse sotto la pioggia, i dialoghi da sitcom giovanilistica, le marchette a ogni angolo di inquadratura: tutti elementi di uno sfascio senza pari. curioso, e quasi autolesionistico, che muccino avvii la narrazione con la teoria dell'attore cane spiegandone magnificamente il senso attraverso le performance dei suoi attori. basta soffermarsi sulla prova di accorsi, che per tutta la pellicola ha l'espressione di chi, durante una passeggiata in campagna, si imbatte nella carcassa putrescente di un cane. o sulla tanto bella quanto fissile puccini, o ancora sul povero favino, altrimenti bravo, che replica il personaggio macchietta di 'Nessun messaggio in segreteria'. E mi fermo qui prima di essere costretto a parlare di marco cocci (sicuri che sia un attore?) o di pasotti in versione johnny glamour (ricordate il dj di aldo, giovanni e giacomo? è identico), o ancora di santamaria: nomen omen, ci si ritrova a invocare la madonna. uniche, piccole note positive le performance di impacciatore, bruni tedeschi e giannini, sia pure mortificato da un ruolo piccolo piccolo. per il resto, un'occasione sprecata di dimostrare che anche in italia si può fare del buon cinema sebbene si abbia a disposizione un budget consistente.

michele ha detto...

concordo pienamente: film noioso e che mal interpreta la realtà dei 40enni cui appartengo.Che palle!