venerdì, novembre 15, 2013

Venere in pelliccia

Venere in pelliccia
di Roman Polanski
con Mathieu Almaric, Emanuelle Seigner
genere, drammatico
durata, 96

Thomas è un regista teatrale che sta tentando di mettere in scena il romanzo "Venere in pelliccia" di Leopold Von Sacher-Masoch. Frustrato dopo aver passato un'intera giornata a provinare decine di attricette del tutto inadatte al ruolo, si presenta con consistente ritardo Vanda, che all'inizio sembra essere accomunata alla protagonista solo dal nome, ma quando riesce a convincere il regista a farle comunque il provino, ci si rende conto di quanto l'apparenza inganni.

Dopo Carnage, Roman Polanski ripropone di nuovo un testo teatrale, e lo fa di nuovo riuscendoci magistralmente. Il filo che conduce la commedia non si spezza mai grazie ad una sceneggiatura perfettamente calibrata e alla bravura disumana dei due attori,  Emmanuelle Seigner e  Mathieu Amalric, che si lanciano in una matrioska di personaggi quasi impossibile da descrivere a parole, ma che sullo schermo diventa visione limpida, piacevole e senza intoppi. Il meta-teatro si intreccia abilmente con un'estetica masochista che ricorda vagamente Velluto blu di Lynch, il tutto accompagnato da un irresistibile crescendo erotico che, nonostante l'assenza di contatto fisico tra i due, incombe costantemente durante la narrazione; non si mettono a nudo i corpi ma le anime, in tutte le proprie dicotomie e contraddizioni. La scena teatrale diviene ambiente claustrofobico quasi Kafkiano, a metà strada tra "L'inquilino del terzo piano" e il sopra citato "Carnage".

La venere in pelliccia di Polanski seduce, affascina ed è sempre pronta a soggiogare lo spettatore che, volente o nolente, sicuramente inconsapevole, alla fine della visione si troverà  legato al guinzaglio, nella speranza inconscia di essere soggiogato  da una sensuale  Afrodite semi-nuda.

di Antonio Romagnoli
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2 commenti:

nickoftime ha detto...

Carnage, Venere in pelliccia e tanti anni fa La morte e la fanciulla sono i film di un ideale trilogia della carneficina perchè sempre incentrata sullo schema vittima/carnefice.

Negli ultimi due il regista sembra trasporre le vicissitudini che lo hanno costretto per circa un anno agli arresti domiciliari. Nella frase che chiude il film Polanski sembra dire la sua a proposito del ruolo da lui giocato nel misfatto americano

nickoftime

Claire ha detto...

Anche in questo film, Polanski si è nuovamente dimostrato magistrale. Bravissimi anche i due attori che, come hai detto tu hanno messo a nudo non i corpi ma le anime. Che dire... Polanski non finisce mai di stupirci