La settima musa
di Jaume Balagueró
Franka Potente,, Joanne Whalley, Leonor Watling,
Spagna, Irlanda, Francia, Belgio, 2018
genere, thriller, horror
Immaginate un mondo dove sia possibile scrivere qualcosa che possa influenzare in maniera diretta (e soprattutto tangibile) l’esistenza di un altro; un verso, una lettera, una poesia…un qualcosa che possa prendere vita anche soltanto se bisbigliato all’orecchio, o urlato difronte lo specchio. Una realtà dove leggere “S’i fosse foco” ad esempio sarebbe in grado letteralmente di bruciare il mondo intero.
“Poetry can do incredible things” in questo mondo allora, nel mondo ideato dal regista Jaume Balagueró (divenuto celebre nel 2007 con “REC”) per il film “La settima musa”, non sarebbe soltanto una frase ad effetto con cui concludere l’opera e mandare i titoli di coda…sarebbe più un mantra, una chiave di lettura con cui dare un senso agli apparentemente inspiegabili eventi soprannaturali che si scatenano intorno ai personaggi del racconto. E così di fatto è.
La storia, ispirata al bestseller "La dama numero tredici" di José Carlos Somoza, è interamente incentrata sulla letteratura e sui poemi che hanno sancito la storia della cultura dell’uomo, da Dante a Neruda passando per Milton e Vaughan. Il protagonista è il professore di letteratura del Trinity College di Dublino, Samuel Solomon (Elliot Cowan, il Tolomeo giovane in “Alexander” e Lorenzo de’ Medici nella serie “Da Vinci's Demons”), autore innamorato della poesia e della sua bellissima studentessa Beatriz (Manuele Velles). Il suicidio di quest’ultima genera nel professore una crisi apparentemente senza via d’uscita, con le allucinazioni che periodicamente vengono a fargli visita nei momenti più bui della sua depressione post traumatica.
A creare un piccolo spiraglio di luce in questa tetra oscurità è però per assurdo un omicidio, una specie di rito sacrificale che il protagonista da mesi osserva nel palcoscenico del proprio inconscio e che un giorno trova riscontro nella realtà, quasi come se quei sogni non fossero stati altro che un loop premonitore di quello che sarebbe capitato di lì a poco. È sulla scena di questo delitto che Samuel farà la conoscenza della persona che stravolgerà la sua vita, la ballerina di lap dance Rachel (Ana Ularo, attrice rumena vista in “Inferno” con Tom Hanks) la quale gli insegnerà il segreto della poesia e delle figure che per secoli hanno ispirato gli artisti di tutto il mondo.
“La settima musa” è un horror più psicologico che terrificante, dalla trama interessante (anche se di recente si sono visti diversi thriller a carattere letterario, vedi “Dark Hall” nelle sale in questo periodo) ma forse banale e prevedibile, che finisce a volte nel lasciare lo spettatore in preda ad alcuni piccoli ma importanti buchi nella narrazione che di fatto la rendono non pienamente realizzata. Un poema incompiuto in cui si riconosce l’idea, ma non si riesce ad apprezzarne a pieno la perfezione nel suo insieme.
Lorenzo Govrnatori
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