martedì, ottobre 28, 2008

Wall-E

Hello, Wall-E !!! (Waste Allocation Load Lifter - Earth class)

Non si può non essere conquistati dall’irresistibile tenerezza di questo romantico e scapicollato charlie chaplin elettronico dagli occhioni sognanti scampato alla polvere di un mondo distopico mantenendo fede al suo compito di indefesso e ostinato spazzino metropolitano dallo spirito di poeta, sopravvissuto a secoli di solitudine con la compagnia di uno scarafaggio indistruttibile ed il sostegno di una nostalgica collezione di memorabilia grazie alla quale raccoglie in eredità lo spirito di un’umanità ormai estinta di cui accoglie in sè i tratti più nobili alimentandoli con il candore, l’ottimismo e la speranza dei puri di cuore.


Sono un capolavoro i primi trenta minuti che richiamano alla memoria la leggerezza e l’incanto del cinema muto: a stabilire i toni del racconto l’incipit è affidato alle note del musical “Hello, Dolly!” la cui estetica è in contrasto con lo scenario post apocalittico che si apre ai nostri occhi ma ha la funzione di descrivere efficacemente la delicatezza d’animo di Wall-E e, nello stesso modo la reiterata scena finale di “Hello, Dolly!”, fil rouge della narrazione, rappresenta l’educazione sentimentale del piccolo robot e le sue aspirazioni/ostinazioni romantiche che troveranno conforto nel roboante atterraggio di una lucente ed eburnea EVA dell’iperspazio, creatura dal dichiarato designe Apple, liscia e perfetta come un i-pod. L’arrivo della determinatissima ed imprevedibile musa dal grilletto facile cambierà la vita di Wall-e per sempre.
Il bellissimo prodotto Disney-Pixar non ha mancato di suscitare qualche polemica per le fattezze di Wall-E che ricordano un po’ troppo il robot nr.5 di Corto Circuito e in particolare negli States ha sollevato il brusio del politically-correct per i riferimenti espliciti – ma molto divertenti - alla civiltà occidentale dei ciccioni. Nonostante tutto, l’animazione perfetta, la storia coinvolgente, le citazioni e gli omaggi cinematografici, da Chaplin, a Kubrik, a Scott e soprattutto l’umanissima vitalità del rocambolesco Wall-E e alcuni momenti di assoluta poesia ne fanno una delle commedie romantiche più riuscite della storia del cinema.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Innanziuttto complimenti per il bel post e poi di seguito alcune considerazioni sulla scia di quanto hai detto:
-raramente si assiste ad una perfezione che non toglie spazio all'emozioni: Walle ha fatto il miracolo.
- forte il paragone di Eva con L'Ipod,mentre a me Walle sembra un incrocio tra E.T ed il robottino di Star wars.
- il limite di questa storia sta nella mancanza empatia con il pubblico dei giovanissimi che dopo pochi minuti non vedeva l'ora di uscire; in questo senso la Pixar ha fatto il doppio gioco: da una parte ha continuato ad ammiccare al pubblico che le è consueto, dall'altra ha costruito uno spettacolo per adulti.