lunedì, gennaio 17, 2022

AMERICA LATINA

America Latina

dei fratelli D’Innocenzo

con Elio Germano, Maurizio Lastrico, Sara Ciocca

Italia, Francia, 2021

genere: thriller

durata: 90’

Presentato a Venezia, “America Latina” è il più recente film dei fratelli D’Innocenzo. Si tratta di un film che segue la scia dei precedenti lavori dei gemelli che danno, qui, l’ennesima dimostrazione di saper tenere al cinema e soprattutto al proprio cinema.

“America Latina” è la storia di un dentista, Massimo (un Elio Germano sul quale poggia l’intera narrazione), che sembra condurre una vita apparentemente tranquilla e “monotona” con una moglie e due figlie in una bella casa un po’ isolata. La sua routine è, però, sconvolta improvvisamente dal ritrovamento di una ragazzina nascosta nella sua cantina. A quel punto la domanda sorge spontanea: chi è? E come mai si trova lì? Ma soprattutto la domanda principale che attanaglia lo spettatore e il protagonista stesso è: chi è davvero Massimo?

Ecco che iniziano i dubbi e le domande ed ecco che la storia comincia ad andare in una determinata direzione (che poi è la stessa direzione intrapresa dai registi nella loro filmografia).

Ogni scena e ogni inquadratura nasconde qualcosa e pone le basi per un disvelamento finale, in parte “scontato” e in parte inaspettato.

Sulla scia dei precedenti film, i due fratelli decidono di restringere la propria attenzione a un microcosmo, quello di un’abitazione, perché, fatta eccezione per alcune brevi sequenze, tutta l’azione si svolge all’interno della grande e, in parte, dispersiva, villa di Massimo. Ma, al tempo stesso, non è solo il microcosmo dell’abitazione a essere protagonista, ma è il microcosmo della persona di Massimo e, più precisamente, della mente di quest’ultimo. “America Latina” è, infatti, un viaggio. Un viaggio che il protagonista (e lo spettatore con lui) compie nella propria vita e nella propria esistenza. Tanti i segnali che preannunciano il finale, ma ognuno calibrato nel giusto modo e concesso allo spettatore a piccole dosi, per metterlo davanti a quella che risulta, alla fine dei conti e a prescindere da tutto, una realtà distorta. Ed è distorta nella scelta dei colori, nella partecipazione di pochi, pochissimi personaggi e soprattutto nelle inquadrature, sempre attente a mostrarci la storia da un certo punto di vista e in un certo modo. Dal carrello iniziale con mancata messa a fuoco alla scena “verde” di Massimo sotto la doccia che sembra appartenere a un altro mondo.

Un’altra caratteristica importante e centrale nel film dei fratelli D’Innocenzo è anche l’insistenza sui primi piani che cercano di scavare dentro lo sguardo e la mente dei personaggi e, al contempo, sembrano seguirli pedissequamente, impossessandosi quasi dei loro esseri.

Un Elio Germano imponente nella creazione di un personaggio dilaniato dai dubbi che, con il tempo, viene letteralmente mangiato dalla propria paura e insicurezza.

Molto più in linea con il precedente “Favolacce”, con “America Latina” i fratelli D’Innocenzo iniziano a rendere più visibile la strada e il percorso che hanno cominciato a tracciare già con il primissimo lavoro. Continuerà questa direzione che ormai li contraddistingue? Per il momento sicuramente continuano a dare vita alla loro idea personale di cinema, riuscendo nell’intento.


Veronica Ranocchi

1 commento:

In The Mood For Cinema ha detto...

A me Favolacce era piaciuto veramente molto proprio per la sua commistione tra reale e surreale, che sembra riproporsi in questa loro ultima fatica. Spero di riuscire a vederlo al più presto.