giovedì, settembre 06, 2007
Sicko
Il simpatico ciccione sembra aver perso la sua proverbiale irriverenza ed anche quello spirito di anarchia che aveva caratterizzato i precedenti lavori. Sara'per le accuse che gli sono piovute all'indomani della sconfitta elettorale alle ultime elezioni quando il suo stile arrembante fu giudicato controproducente alla causa liberal oppure la difficolta'a rinnovare un modello ormai usurato sta di fatto che Sicko appare come frenato nella sua azione disvelatrice rimanendo sulla superficie dei fatti e ribadendo all'infinito l'assunto inziale (esemplare la conclusione senza spiegazioni della vicenda Hilary Clinton) mentre sul lato squisitamente filmico la narrazzione appare depauperata di quei gioielli del buon umore che ti facevano comunque ricordare di essere al cinema ed insieme aiutavano a riflettere mantenendo desta l'attenzione. Tutto appare intercambiabile in una struttura che ha perso la propria identita' e potrebbe essere utilizzata per parlare indistintamente della fame del mondo o dell'ultimo disco di Eros Ramazzotti. E persino certi paradossi come il fatto che il sistema sanitario italiano non sia cosi male o che gli eroi dell'11 settembre vengano curati dall'acerrimo nemico sono serviti con le polveri da sparo ormai bagnate ed al massimo vanno bene per una discussione al Bar dello sport.
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