The Pale Blue Eye – I delitti di West Point
di Scott Cooper
con Christian Bale, Harry
Melling, Lucy Boynton
USA, 2022
genere: thriller, horror,
giallo, poliziesco
durata: 128’
Alla sua terza
collaborazione con Christian Bale, con The Pale Blue Eyes – I delitti di West
Point il regista Scott Cooper mette in scena un’indagine criminale ed
esistenziale intorno a un mondo in bilico tra la vita e la morte. Buone le
premesse, più discutibili gli esiti nonostante le ottime performance degli
interpreti tra cui si distinguono i protagonisti Christian Bale e di Harry
Melling nei panni di Edgard Allan Poe.
The Pale Blue Eyes è il
nuovo film Netflix di Scott Cooper.
Quello di Scott Cooper è
da sempre un cinema sottovalutato. Il giudizio nei suoi confronti non è mai
cambiato anche quando alcuni suoi lungometraggi sono stati oggetto di interesse
per le grandi interpretazioni degli attori che vi hanno preso parte. Se sono in
molti a ricordare quella di Jeff Bridges, vincitore dell’Oscar come migliore
interprete maschile nella parte del cantante alcolista di Crazy Heart, meno
fortuna hanno avuto, anche presso gli addetti ai lavori, le performance di
Christian Bale, a dir poco superlativo in ben due film di Cooper, Out of
Furnace e soprattutto Hostiles, ignorate dall’Academy anche in sede di
nomination.
Troppo violento e con
un’ipotesi di redenzione non così forte da poter compiacere i gusti
dell’establishment hollywoodiano, il cinema di Cooper ha il torto di perseguire
una classicità che, soprattutto nell’austerità della forma e nell’invisibilità
della regia, non riesce a fare breccia tra il pubblico più giovane, quello a
cui non può rinunciare qualsiasi progetto con ambizioni commerciali. Da qui la
consapevolezza di trovarsi di fronte a un autore al quale si può semmai
imputare la mancanza di uno scatto in avanti, capace di far uscire i suoi
personaggi dall’ombra di un esistenzialismo che concede poco o nulla al glamour
da copertina.
Tormentati e in cerca di
riscatto, gli uomini e le donne di Cooper trovano spesso nella vendetta il modo
per mettere a tacere i propri demoni, pur sapendo che di lì a poco gli stessi
torneranno a farsi vivi.
The Pale Blue Eyes – I
delitti di West Point non fa eccezione, risultando quasi una variazione su temi
e personaggi già presenti nel connubio lavorativo di Cooper e Bale, se è vero
che anche il detective August Landor si porta dietro una reclusione
esistenziale e una dolenza di sguardo frutto di un passato a cui la rivalsa sul
male – qui rappresentati dall’assassinio di alcuni cadetti di West Point (siamo
nel 1830) e dall’indagine che porterà alla scoperta del colpevole – servirà
solo in parte a lenirne le ferite. In realtà The Pale Blue Eyes – I delitti di
West Point fa segnare un passo in avanti nella filmografia del suo autore in
un’ottica tutta contemporanea, assemblando generi (dall’horror al thriller, dal
dramma in costume al poliziesco) e presentandosi come una sorta di crossover
tra cinema e letteratura per la presenza di un giovane Edgard Allan Poe, ancora
lontano dalle sue grandi produzioni letterarie, ma già sufficientemente
melanconico per figurare come coprotagonista in un racconto gotico come quello
messo in piedi da Cooper.
Poggiando la progressione
del racconto sugli esiti dell’indagine e sul conflitto tra ragione e follia,
The Pale Blue Eyes – I delitti di West Point moltiplica i misteri e le
sorprese, favorito da un plot in cui la logica è chiamata a confrontarsi con il
diabolico e l’occulto. Nel farlo Cooper lavora soprattutto sulla messa in
scena, amplificando la dimensione spettrale e la convivenza tra vita e morte
(enunciata da Poe in fase di premessa) attraverso una fotografia a lume di
candela, in cui il nero della notte è lo stesso degli interni, perennemente
immersi in un’oscurità senza fine. A non tornare però è la qualità della
scrittura e la precisione del meccanismo che, soprattutto nel genere in
questione, avrebbe bisogno, almeno negli snodi decisivi, di arrivare alla svolta
con prove probanti, laddove The Pale Blue Eyes – I delitti di West Point rimane
lasco nelle evidenze che tali non sono, provvisto com’è di deduzioni fuori
campo di cui allo spettatore rimane solo l’esito finale. Laddove sarebbe
chiamato ad affondare il colpo The Pale Blue Eyes – I delitti di West Point
resta sulla superficie dei fatti, riassunti con una serie di forzature il cui
unico risultato è quello di far perdere potenza a un’idea di base che ben
sviluppata poteva portare ad altri esisti.
Ciò detto The Pale Blue
Eyes – I delitti di West Point è un film che si guarda fino in fondo anche per
merito delle interpretazioni di Bale e, nella parte del celebre scrittore, di
un ottimo Harry Melling, bravi nell’assecondare l’idea di un’esplorazione esistenziale
attorno ai rispettivi personaggi.
Dopo l’uscita tecnica in
poche e selezionate sale, dal 6 gennaio The Pale Blue Eyes – I delitti di West
Point è visibile su Netflix.
Carlo Cerofolini
(recensione pubblicata su Taxidrivers.it)
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