Raccontami
di un giorno perfetto
di
Brett Haley
con
Elle Fanning, Justice Smith, Keegan-Michael Key
USA,
2020
genere:
drammatico, sentimentale
durata:
107’
Da
poco uscito su Netflix “Raccontami di un giorno perfetto” è l’adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo del 2015 scritto da Jennifer Niven,
co-sceneggiatrice del film.
Il
lungometraggio, diretto da Brett Haley e con protagonisti Elle Fanning e
Justice Smith, è un film sentimentale che racconta la particolare storia dei
due protagonisti, ognuno dalla personalità debole e incompresa con segreti
nascosti al resto delle persone.
Il
tutto inizia con Violet, una giovanissima ragazza che, nel giorno del
compleanno della sorella, morta in un incidente stradale, si trova su un ponte
dal quale pensa di gettarsi per porre fine alla propria vita, dovendo convivere
con questo tremendo incubo che la tormenta costantemente. Fortunatamente passa
di lì Theodore Finch, compagno di classe di Violet, che riesce a salvarla facendola
desistere dal suo gesto estremo. Anche il ragazzo, però, nasconde in sé un
segreto e solo il loro legame potrà aiutarli a vicenda a superare qualsiasi
cosa.
Molto
simile ai classici film leggeri che la celebre piattaforma di streaming propone
“Raccontami di un giorno perfetto”, attraverso il racconto e la messa in scena
della storia di due adolescenti tenta di andare oltre e raccontare anche
qualcosa in più, qualcosa di più profondo. Grazie al viaggio che i due ragazzi
compiono e alla loro complicità, il pubblico può entrare in sintonia con tutto
ciò che ha a che fare con Violet e Finch.
E’
la perdita ad essere il punto centrale della narrazione, vissuta in modi
differenti. Una perdita reale, umana, ma anche una perdita più sociale e
metaforica. Se da una parte c’è la perdita di una persona e l’elaborazione di
questa perdita da parte di chi sopravvive e rimane a dover convivere con
l’assenza, dall’altra c’è anche un diverso tipo di perdita, quella immateriale.
A
dover sostenere il peso di queste forti tematiche un cast ben scelto,
soprattutto Elle Fanning nel ruolo da protagonista di Violet, una ragazza sofferente
che, lentamente, riacquisisce sicurezza e fiducia, non soltanto in se stessa,
ma anche nel mondo. Stessa cosa non si può dire, invece, per il personaggio di
Theodore Finch, interpretato da un bravo Justice Smith, ma indubbiamente meno
caratterizzato. Probabilmente il personaggio più complesso dell’intera vicenda,
che racchiude in sé il fulcro non solo della storia, ma anche del tema,
risulta, invece, quello meno approfondito, del quale si conosce meno e quel
poco che si viene a sapere lo si apprende in maniera frammentaria e fin troppo
rapida.
Un
punto a favore, invece, va alla fotografia, decisamente interessante, grazie
anche alle location scelte e ai luoghi esplorati dai due giovani, che
contribuiscono a rendere l’immersione totale.
Un
teen drama targato Netflix per passare un paio d’ore non troppo spensierate, ma
anzi riflettendo un po’.
Veronica Ranocchi
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