lunedì, marzo 03, 2008

Jumper


Doug Liman ha smarrito la strada. È la cosa non è bella per chi si era entusiasmato con, Swingers, (1996), esordio da indipendente targato Sundance, proseguito con il puzzle modello Pulp Fiction di Go- Una notte da dimenticare fino al primo e miglior film della serie delle avventure di Jason Bourne. Da li una vertiginosa discesa con Mr and Mrs Smith, una specie di corso prematrimoniale per la coppia Pitt/ Jolie fino al tonfo di questo film. Lanciato come un mix tra Bourne e Matrix, per le analoghe mobilità spazio temporali e le fughe globe trotters del protagonista Jumpers in realtà è ben altra cosa. E' uno spettacolino per adolescenti che il film blandisce mescolando estetiche giovanilistico televisive con il testosterone superoistico modello Marvel ( l’alleanza formata dei due saltatori si rifà agli albi cosiddetti Team Up dove gli eroi di 2 differenti testate davano vita ad estemporanee collaborazioni) che sono inserite all’interno di un impianto narrativo discontinuo ( gli inserti esistenziali che dovrebbero spiegare le motivazioni del protagonista sono didascalici e rallentano l’azione) e privo di meraviglia ( i tuffi dentro e fuori dal tempo, unico motivo del film perdono presto la loro efficacia). Il mondo in cui si muovono i personaggi, uno degli elementi di forza in film di questo genere per la capacità di dare senso e verosimiglianza alle incredibili vita dei personaggi è del tutto assente. Quando invece il film prova a spiegarsi lo fa in maniera confusa e stereotipata (gli accenni alla politica da grande fratello messo in atto all’indomani dell’11 settembre così come quelli all’america teocom, omofobica e puritana sono uno sfruttatissima via di uscita per la totale mancanza di idee). La crociata dei Paladini sodalizio di origine medievale impegnati a tenere alto i valori di Dio eliminando tutte le manifestazioni che potrebbero metterne in discussione il primato (la presenza dei Jumpers, con i loro poteri sovraumani lo potrebbero fare) incrocia le strade di David Rice (il poco simpatico Hayden Christensen), mutante capace di teletrasportarsi con la sola forza del pensiero e costretto ad affrontare le persecuzioni di Samuel Lee jackson a capo della squadra incaricata di eliminarlo. Quando il cerchio si stringe ed arriva a minacciare la fidanzata appena ritrovata, il nostro troverà il coraggio di prendersi le proprie responsabilità, affrontando la sua nemesi in una sfida da ultima spiaggia. La banalità della trama basterebbe da sola ad annichilire qualsiasi curiosità ma l'insulsaggine con cui il film la traduce sullo schermo castra qualsiasi tipo di slancio immaginifico e questo un film del genere non se lo può permettere. Uomo avvisato è mezzo salvato.

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