mercoledì, ottobre 15, 2014

9 EDIZIONE FESTIVAL DI ROMA

Incastrato fra due manifestazioni di robusta tradizione - la storica kermesse lagunare, da un lato, ed il sempre più intraprendente appuntamento all'ombra della Mole, dall'altro - il giovane Festival romano (quello che si terra' a breve sarà la nona edizione), nonostante l'aggiustamento - pare definitivo - della sua collocazione, continua a correre il rischio di giocare il ruolo del proverbiale vaso di coccio tra quelli di ferro. Probabilmente anche per tale motivo la macchina organizzativa, presieduta per la terza volta da Marco Müller, ha messo in campo alcune contromosse: la più plateale e di rottura rispetto alla consuetudine, e' quella di affidarsi alla valutazione del pubblico attraverso il sistema della Giuria popolare. Più interessante, la scelta di proporre - nell'ambito del possibile - una varietà di lavori tale da tracciare una linea continua tra il cosiddetto Cinema mainstream (le sue declinazioni d'autore, le sue multiformi vie di fuga) e l'emergere di linguaggi che, grazie all'innovazione tecnologica, stanno velocemente quanto inesorabilmente ridisegnando i contorni oltreché dell'estetica dell'immagine, quelli della sua creazione e fruizione. Sette sezioni sono state predisposte al fine di soddisfare la curiosità del pubblico-dei-grandi-numeri, così come quella degli attratti dall'insolito. Accanto agli ultimi parti di personaggi celebri o di culto (per dire, il Fincher più recente, con la coppia Pike/Affleck; la serie tv di Soderbergh; il nuovo di Miike - tra l'altro insignito di un premio -) troviamo, infatti, autori magari meno noti ma di una certa attrattiva (pensiamo al Daldry di "Trash"; al Moverman di "Time out of mind" - con R.Gere -; al Anderson di "Stonehearst asylum"; al Gilroy di "Nightcrawler", con J.Gyllenhaal) a cui si possono affiancare il Gunn del blockbuster "Guardiani della galassia", il redivivo Kevin Smith di "Tusk"; così come il J-P. Jeunet di "Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet", e un certo numero di ipotetiche sorprese: "X + Y" dell'inglese Matthews; "Eden" di M. Hansen-Love; "A girl walks home alone tonight" di A.L. Amirpour; "Phoenix" di C.Petzold e il nero francese "La procheine fois je viserai le coeur" di C.Anger. Tutto in abbinamento e stimolante continuità con, ad esempio, "Grafica e iPhone, istruzioni per l'uso"; "Tutti i segreti dell'animazione in 3D"; "The salt of the Earth" di J.Salgado e W.Wenders, fino alla presentazione (e premiazione) di web series, uno dei recenti frutti dello scambio tra Cinema e Rete. Con tutta evidenza, c'è da scegliere. Staremo a vedere.
 
TFK

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