domenica, settembre 18, 2022

VENEZIA 79: IL SIGNORE DELLE FORMICHE

Il signore delle formiche

di Gianni Amelio

con Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Sara Serraiocco

Italia, 2022

genere: drammatico

durata: 134’

Quarto film italiano in concorso a Venezia 79 Il signore delle formiche di Gianni Amelio è un procedural ben fatto sul reale caso di Aldo Braibanti. Lo scrittore, poeta, drammaturgo e mirmecologo (studioso delle formiche) fu accusato e condannato per l’allora reato di plagio psicologico nel 1968. A vestire i panni di Braibanti un Luigi Lo Cascio molto attento e preciso. Un buon film che mostra sullo schermo delle vicende realmente accadute. Accanto a queste la capacità, come sempre, di Amelio di aggiungere qualcosa di suo.

Nella Roma della fine degli anni Sessanta ha luogo un processo importante. L’accusato è Aldo Braibanti, poeta, scrittore, drammaturgo, filosofo e mirmecologo. L’accusa è quella di plagio psicologico ai danni del giovane Ettore che, quindi, sarebbe stato sottomesso alla volontà dell’artista sia in senso fisico che, appunto, psicologico. In realtà si tratta di un pretesto per coprire la vera accusa, quella di omosessualità.

Dopo un flashback che mostra il primo incontro tra i due il film si concentra sul processo e sull’impatto che esso ebbe sulla popolazione. Con un occhio particolare nei confronti di un giovane giornalista dell’Unità interpretato da Elio Germano che pare essere l’unico interessato a scoprire la vera realtà dei fatti.

Come affermato dallo stesso Amelio il suo film Il signore delle formiche ha indubbiamente al centro una tematica di estrema attualità. Una tematica che lui ha voluto porre al centro dell’attenzione. E che, pur fissandola nell’epoca in cui è avvenuta, vuole, in qualche modo, provare a raccontare la realtà odierna. Scavando a fondo, ma nemmeno troppo, nel film di Amelio sono tanti i riferimenti al contemporaneo che si possono trovare.

E la figura che maggiormente li incarna è senza dubbio quella del giornalista Marcello al quale presta il volto Elio Germano. Dai pensieri agli ideali al modo di relazionarsi con il mondo, tutto fa di lui un uomo contemporaneo.

Al giornalista, quindi, il compito di raccontare nel migliore dei modi i fatti. Ma come dice il direttore distaccandosi dai fatti oppure come vorrebbe fare Marcello andando a scavare nel fondo della questione per capire davvero come sono andate le cose?

Amelio è bravo nel riuscire a fingere, nella seconda parte, di mostrarci la storia dal punto di vista di Marcello. In realtà non è così perché riesce a rimanere quasi estraneo ai fatti, anche se spinge il pubblico ad andare in una certa direzione. Importante, a tal proposito, il faccia a faccia tra Aldo e Marcello nel quale quest’ultimo cerca di farlo riflettere. E, insieme a lui, anche tutti noi.

“Questo processo è assurdo perché non ci sono crimini”. Le parole di Ettore che si presenta al processo dopo essere stato internato a forza dalla famiglia in un ospedale psichiatrico nel quale è stato sottoposto a una serie di elettroshock per estirpare il male sono semplici, dirette, efficaci. Lo sono nell’ottica in cui tante persone iniziano a capire, a guardarsi intorno, a interrogarsi. Qual è la giustizia alla quale fare riferimento? Quella giustizia alla quale appellarsi?

Il Braibanti di Lo Cascio è una figura apparentemente rassegnata. È rassegnato alla vita, al processo, alla reclusione, anche all’inevitabile destino della madre che non vuole lasciare sola. Ma in realtà, in quanto artista, la sua è una rassegnazione di facciata. È e sarà comunque libero e quel suo silenzio ne è la più grande dimostrazione. Anche grazie a questo elemento il lavoro di Lo Cascio sembra diverso rispetto a quello degli altri. Più attento e preciso, forse in alcuni momenti fin troppo, il Braibanti da lui tratteggiato sembra perdersi (volutamente?) in sé stesso in vari frangenti.

A fargli da contraltare, da questo punto di vista, un Elio Germano che dà voce al popolo, ma che rimane molto più in secondo piano. Menzione poi per il giovane Ettore interpretato dal debuttante Leonardo Maltese, il cui volto nuovo si va a mescolare perfettamente con quelli più rodati dei colleghi appena citati.

Il film sarà distribuito da 01 Distribution.


Veronica Ranocchi

(recensione pubblicata su taxidrivers.it)

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