Princess
di Roberto De Paolis
con Gloria Kevin, Lino
Musella, Sandra Osagie
Italia, 2022
genere: drammatico
durata: 110’
Film d’apertura della
sezione Orizzonti, “Princess” è la storia di una ragazza di nome, appunto,
Princess.
Il film, diretto da
Roberto De Paolis, racconta di questa giovane che è una clandestina nigeriana,
costretta a vendere il proprio corpo e a cercare di sopravvivere “conquistando”
ogni giorno nuove (e vecchie) “prede” in un bosco che dalla strada si estende
fino al mare. Bosco che diventa a tutti gli effetti il suo rifugio, nel quale
si sente davvero sé stessa, libera da qualsiasi regola e vincolo. Qui anche il
pubblico, insieme e grazie a lei, conosce alcuni dei suoi clienti, tra quelli
abituali e quelli saltuari. Tra questi ce n’è uno che vuole provare ad aiutarla
e farla uscire dal “giro” nel quale è inserita. Ma sarà tutt’altro che facile
perché Princess ha la sua visione del mondo e le sue idee. Prima di tutto deve
riflettere su sé stessa e cercare di capire se vuole davvero afferrare la mano
tesa da questa figura o no. La domanda che il pubblico si pone è: Princess
vuole davvero essere salvata?
Una sorta di favola
moderna che vuole rompere i classici schemi e cliché mettendo al centro una
figura diversa dal solito. Una figura che, a discapito del nome, è tutt’altro
che una principessa e soprattutto non è una di quelle che vuole essere salvata.
Il rapporto che ha con
quelli che si possono definire “clienti” è sempre lo stesso così come è la
stessa la modalità di approccio. Al centro della vita e delle “relazioni” che
coinvolgono Princess c’è sempre il denaro. Non è disposta nemmeno ad ascoltare
se non ha la certezza che ci sia un ritorno economico e, a tal proposito,
diventa emblematico un dialogo che ha proprio con il suo presunto salvatore al
quale si rivolge dicendo che il suo tempo è sprecato se non ha come fine ultimo
quello del guadagno.
Una favola dolce amara
sul senso della vita e sulle relazioni umane che va guardata al di là dell’“occupazione”
della giovane protagonista.
A dare ancora più forza
alla potente storia il fatto che la protagonista abbia realmente vissuto questa
situazione. La sua energia e la sua storia, seppur giovanissima, hanno dato un forte
contributo al film oltre che aiutare lei stessa a entrare in un difficile ruolo
che, invece, la ragazza padroneggia come un’attrice navigata.
L’elemento interessante
di tutta la vicenda è poi il fatto che il regista “si limiti” a raccontare e
mostrare la storia senza giudizio e senza essere dalla parte di qualcuno
piuttosto che di qualcun altro. De Paolis mostra il modo in cui sono costrette
a vivere alcune ragazze, ma non punta il dito contro o a favore. Ed è
importante per mostrare una realtà vera e reale che, però, può essere vissuta
in maniera diversa da qualcuno, magari portando a un lieto fine. Come nella
migliore tradizione delle favole, moderne e non solo.
Veronica Ranocchi
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