A Bigger Splash
di Luca Guadagnino
con Tilda Swinton, Mathias Schoenaerts, Dakota Johnson, Ralph Fiennes
Italia, Francia 2015
genere, drammatico
durata, 120'
In epoca di imperante conformismo essere una voce fuori dal
coro può avere anche i suoi vantaggi. Nel caso di Luca Guadagnino questa
condizione di alterita' e' però qualcosa che va al di là di ogni convenienza e che invece
dipende dalla naturale predisposizione del regista a superare i confini di ciò
che è lecito immaginare. "A Bigger Splash", il suo nuovo film lo
dimostra in ogni aspetto della sua realizzazione. A partire dalla scommessa di
rimettersi in gioco dopo il successo di "io sono l'amore",
confrontandosi con un classico del cinema francese - "La piscina" di Jaques Deray
- sulla cui struttura il film di Guadagnino si modella, e soprattutto per la
scelta di proporre una storia che nel suo porsi al di fuori della stretta
attualità e nel ribadire la predominanza dell'istinto sulla ragione, della
forma sui contenuti, della bellezza sulla logica, ribadisce l'autarchia dell'autore, ancora una volta
svincolato dai parametri che almeno in Italia determinato il cotè
culturale di
qualsiasi forma di espressione artistica. Per non parlare del fatto di
essere riuscito a mettere insieme il cast più internazionale per quello
che riguarda il film italiano, con l'attrice feticcio Tilda
Swinton coadiuvata da star del calibro di Raph Fiennes, Matthias Schoenaerts e della Dakota Johnson di "Cinquanta sfumature di grigio". In
realtà a fronte di un impianto
visivo che nel glamour dei suoi interpreti, nella fluidità del girato e
nell'armonia delle sue composizioni restituisce l'idea di un cinema
bello da vedere e da
ascoltare (con la colonna sonora che pesca ta i classici del rock e della musica classica) "A Bigger Splash" sotto la sua colorata leggerezza è un melodramma sugli infingimenti della natura umana e
sull'instabilità dei sentimenti che l'attraversano. Come dimostra l'ambivalenza
dei rapporti instauratisi all'interno del sodalizio vacanziero costituito dalla
coppia formata da Marian Lane, rock star musicale che ha perso temporaneamente la voce e da Paul, il suo fidanzato, a cui si aggiunge
quasi subito quella formata da Harry Hawks, discografico con cui in passato
aveva avuto una relazione e Penn, la figlia di cui l’uomo ha da poco scoperto
di essere padre.
Da questo punto di vista “A Bigger Splash” costituisce la versione cosmopolita di “Io sono l’amore”, a cui lo lega lo scenario in cui si svolge la vicenda, anche qui costituito da una casa/dimora chiamata a simboleggiare l’universo culturale e sociale dei personaggi e poi la tipologia dei contenuti, ancora una volta legati alle dinamiche di una collettività le cui regole vengono messe in discussione dall'inserimento di un elemento estraneo. Si potrebbe pensare al cinema di Visconti di cui “Io sono l’amore” era debitore. In questo caso invece riconoscendo a Guadagnino il proprio marchio di fabbrica, ci sentiamo di avvicinare il film di Guadagnino al Bertolucci di “Io ballo da sola” senza dimenticare di riconoscere al regista palermitano il copyright di una Tilda Swinton che solo lui riesce a rendere così morbida e sensuale.
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