Fantasticherie di un passeggiatore solitario
di Paolo Gaudio
Italia, 2015
genere fantasy
durata, 83'
Quello dell'intreccio tra storie e personaggi di epoche diverse è un espediente narrativo che tanto si è usato nella letteratura quanto nel cinema - si pensi al recente capolavoro di Bellocchio -. Topos letterario, dunque, utilizzato anche in "Fantasticherie di un passeggiatore solitario", opera prima di
Paolo Gaudio nella quale i protagonisti sono uno scrittore ottocentesco
- autore del libro che dà il titolo al film - che vive in uno
scantinato disadorno, un ragazzo - dei giorni
nostri - che viene per casualità in possesso del libro e i protagonisti
del libro stesso - le vicende che rappresentano quest'ultimi, animati in
stop motion, a nostro avviso sono il più grande pregio del film -.
Nonostante
sia chiara la direzione che l'autore vorrebbe percorrere, è necessario
prendere atto del fatto che l'intreccio sia sempre più mal gestito con
l'avanzare della trama e che la resa visiva riguardante gli attori
in-carne-ed-ossa sia su un livello che difficilmente potrebbe definirsi professionale - infrangendo la possibilità di stimolare le "ghiandole immaginifiche" di chi guarda - come al limite del'amatoriale è la recitazione degli attori, in particolare dei due ragazzi.
Dispiace dover parlare male di un film come "Fantasticherie..." prima di
tutto per le difficoltà produttive che ne hanno rallentato la
realizzazione e, secondariamente, perché tra i tanti difetti s'intravede
il tentativo - mirabile, ovviamente - di realizzare un romanzo di formazione sui generis senza tralasciare un certo tipo di memoria letteraria e cinematografica - si veda la citazione di un cult come "Trainspotting": da ammirare l'intenzione, totalmente da rivedere l'esecuzione.
Antonio Romagnoli
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