Just Jim
di Craig Roberts
con Emile Hirsch, Craig Roberts, Aneirin Hughes,
Nia Roberts, Richard Harrington
UK 2015
genere, commedia
durata, 102'
È cosa nota che il cinema si sia spesso cimentato nel
tentativo di raccontare, nei più svariati modi possibili, lo stravagante mondo
dell’adolescenza. In questo caso Craig Roberts, giovanissimo prodigio della
recitazione, si mette contemporaneamente dietro e davanti la macchina da presa nel
tentativo di descrivere l’universo complesso di Jim, sedicenne emarginato e
tendente alla depressione che inizierà la propria risalita individuale grazie
all’arrivo di un nuovo e misterioso vicino arrivato dall’America – interpretato
da un bravissimo Emilie Hirsh, qui nei panni di mentore sui genereis e sopra le righe
–.
È necessario analizzare “Just Jim” prendendo separatamente i
due blocchi che compongono la pellicola: nel primo, difatti, l’incipit e lo
svolgimento da black comedy sono
perfetti nel lavoro drammaturgico e nella restituzione fotografica del disagio
provato dal protagonista; nel secondo blocco, invece, la svolta thriller fa scendere il livello del film
sia sul piano recitativo – fino a quel punto impeccabile sia da parte di Hirsh
che di Craig, costretti poi ad estremizzare e denaturalizzare i caratteri come
previsto dal copione – sia dal punto di vista visivo.
Anche se l’impatto iniziale viene in parte smentito dall’evoluzione
narrativa, dovendo giudicare il film nella propria interezza, “Just Jim” ha
comunque il pregio, pur essendo un’opera prima, di essere un prodotto comunque sopra il livello medio delle commedie
contemporanee in circolazione.
Antonio Romagnoli
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