Tutti pazzi in casa mia
di Patrice Leconte
con Christian Clavier, Carole bouquet, Rossy De Palma
Francia, 2015
Genere Commedia
durata, 79'
A differenza dell’esempio italiano, i drammaturghi d’oltralpe
hanno saputo preservare quasi intatta la propria maniera del fare commedia. Non
fa eccezione in tal caso “Tutti pazzi in casa mia” – “Une heure de tranquillité”
il titolo originale al solito storpiato malamente dalla distribuzione italiana –
che narra di come Michelle Leproux, professionista egocentrico oltre ogni
limite, per tutta una serie di imprevisti non riuscirà a trovare un momento da
dedicare al rarissimo disco “Me, Myself and I”, comprato per caso e per pochi
soldi al mercato delle pulci.
Tutta la serie di stratagemmi narrativi che fanno procedere il
racconto lasciano intendere fin da subito che il testo di partenza proviene dal
teatro e soprattutto che è proprio il teatro la fonte – pare inesauribile - dalla
quale un certo tipo di cinema francese attinge per non prosciugarsi a sua
volta. Accade dunque che gli stereotipi di partenza caratterizzanti i personaggi
passino in secondo piano rispetto all’efficacia con la quale l’equivoco di molieriana memoria s’inserisce in un
tessuto drammaturgico pressoché perfetto, non precludendosi la possibilità di
un finale poetico e tutt’altro che scontato.
Al netto di una costruzione impeccabile, l’unico difetto
appartiene ancora una volta alle modalità distributive italiane e si
tratta del doppiaggio, che sta
diventando una vera piaga per i film d’autore che arrivano nelle nostre sale e
che va ad impoverire ulteriormente la cultura cinematografica di un pubblico –
quello italiano – già di per sé abbastanza lacunosa e problematica.
Antonio Romagnoli
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