Norvegia.
Il viaggio di Jomar, ex campione di sci che depressione e crisi di panico hanno relegato in una stazione sciistisca come guardiano, inizia quando qualcuno gli rivela che una sua ex ha avuto un figlio da lui.
Con motoslitta, alcool e pillole, parte, lottando e sfidando le proprie paure.
Ultima esitazione: prima di una galleria (prima di immergersi in se stesso?), ma poi, via, lungo paesaggi completamente bianchi di neve, dove la presenza umana è rara.
La solitudine di un viaggio, che altro non è che un viaggio interiore, alla ri-scoperta di sè; per ritrovare il proprio io, che paure, ansie, depressione hanno annebbiato e nascosto.
E ora via, verso la vita (il figlio, come metafora della vita), attraverso dolori quasi insopportabili, case che bruciano, una bambina, un giovane e un vecchio che rappresentano l'unica umanità che incontra sul suo percorso (le tre età della vita?).
Solitudine, momenti che sfiorano il grottesco, tragicomici.
Tempeste di neve, cielo grigio, che alla fine del viaggio diventa assolato.
Ed è la vita!
Citando l'Ulisse di Joyce: "Forza, ora. E la via sia".
Visione del film consigliata, insieme a quella di "osare, affinché la via sia"
7 commenti:
Finalmente l'esordio di Carmen, da sempre "dietro le quinte" della redazione.
bravissima carmen, che soddisfazione mi dai! :)
ehehe direttora, amica mia, ti ho anche risparmiato la fatica di pubblicare il post.
Un abbraccio
IO QUESTO FILM LO VOLEVO VEDERE quando al Torino Film Festival era in concorso, ma la mia amica LAURA me l'ha snobbato e mi ha convinta a vederne un altro (che si è rivelato inutile come l'ultimo strappo di carta igienica quando hai la diarrea... che eleganza, eh?) Ricordo ancora le sue parole: "chissà che noia, neve, neve, neve..." Lo sapevo che a me sarebbe piaciuto. Acc... Carmen, grazie della recensione.
Cara Parsec, si vede che non sei brava nel convincere, perché il giorno dopo Laura, questo film lo ha visto con me. (in effetti nella recensione non ho scritto di averlo visto al TFF). Comunque il suo giudizio è stato lo stesso: neve, neve neve:-)
Finalmente Carmen aspettavo questo momento...e devo dire che ne valeva la pena, perche' il tuo esordio e' veramente entusiasmante...tenuto conto del recente intervento di Penelope, altrettanto bello ed importante,..per non dire di Parsec e della nostra Direttora, due veterane del blog...e' naturale affermare che le voci femminili costituiscono lo zoccolo duro ed insieme una caratteristica peculiare de ICINEMANIACI...
che bello questo film, questo viaggio interiore, che bella questa metafora della vita. e la tua rilettura mi ha aiutata a comprendere il tutto. grazie!
Posta un commento