lunedì, gennaio 10, 2011

HEREAFTER

Hereafter
di Clint Eastwood


Hereafter è la storia di tre persone che vedono le loro esistenze sconvolte perchè toccate in maniera diversa dalla morte.
A San Francisco vive George (Matt Damon), un uomo che ha il potere-dono-maledizione di parlare con i defunti.
A Londra vive Marcus (George McLaren), un dodicenne con madre tossicodipendente e un gemello deceduto in un incidente stradale mentre cercava di sfuggire ad un'aggressione.
A Parigi vive Marie (Cècile de France), giornalista televisiva molto nota, che ha avuto un'esperienza fra la vita e la morte durante un terribile tsunami.
I tre episodi di Hereafter si sviluppano in modo indipendente per quasi tutta la durata del film, intrecciandosi solo verso la fine e portando ad una conclusione commovente una vicenda iniziata in circostanze ruvide e violente.
Clint Eastwood ha tagliato il traguardo degli 80 anni e Hereafter è il sesto film che gira negli ultimi quattro anni e sempre più spesso le tematiche trattate dal regista americano riguardano la morte.
In Hereafter si da per scontato che esista un aldilà ma il paradiso resta meno di una ipotesi, rimarcando come già avvenuto in Gran Torino, la diffidenza di Eastwood verso le religioni.
L'inossidabile Clint, questa volta si rivolge agli atei, ai non credenti, a coloro che sono convinti che le religioni ipnotizzino le menti.
Attraverso sequenze, che nella loro classicità rendono il film un po' rigido, l’autore americano mette lo spettatore nella condizione di confrontarsi con qualcosa che dovrebbe essere familiare come il dolore, fornendo alcuni punti di vista e ponendo domande sul tema della morte.
Nel complesso, a mio modesto parere, Hereafter è un film interessante e (inutile dirlo) ben girato ma che manca di energia e perde di forza nell'eccessivo minutaggio e in una struttura dal passo lento.
Matt Damon in grande spolvero.

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