sabato, febbraio 23, 2008

Caramel

Caramel, l'opera prima di Nadine Labaki, conquista il cuore e diverte con dolcezza.
In una Beirut contemporanea le storie di un gruppo di donne in cerca della propria felicita' e della realizzazione dei propri sogni. Ognuna delle protagoniste intraprende un percorso privato eppure comune che le condurra' verso la comprensione di loro stesse e dei limiti cosi' tremendi, eppure affascinanti, degli esseri umani.
Layale (Nadine Labaki, anche sceneggiatrice del film) e' innamorata di un uomo sposato, Nisrine (Yasmine Al Masri) sta per sposarsi ma non sa come dire al futuro sposo che ha gia' perduto la verginita', Rima (Joanna Moukarzel) non riesce ad accettare la propria omosessualita', Jamale (Gisèle Aouad), e' ossessionata dall'età e dall'invecchiamento, Rose (Siham Haddad) ha sacrificato i suoi anni migliori e rinunciato all'amore per prendersi cura della sorella Lili (Aziza Semaan). Il film, affresco delicato e corale di una ricerca incessante della felicita' personale, celebra l'amicizia, l'amore, il fascino e la forza tutte al femminile.
Le donne sono le protagniste assolutee; gli uomini, spesso relegati ai margini e piuttosto sgualciti, le guardano con stupore e ammirazione.
La messa in scena offre uno sguardo amorevole e critico su una realta' urbana difficile e povera, ma che non ha perduto la speranza. La Beirut che si muove sullo sfondo e' rumorosa, polverosa, scassata e piena di contraddizioni.
"Agli occidentali il Libano appare come esempio di un paese aperto, libero ed emancipato, ma non è sempre vero. Dietro la facciata, le donne sono ancora costrette a molti vincoli, al timore costante degli sguardi della gente e dei giudizi che impediscono loro di vivere la vita come vorrebbero. Per questo sono piene di sensi di colpa e di rimorsi, anche per cose che altrove possono apparire normali, come l’omosessualità femminile. I personaggi del film rappresentano queste contraddizioni e rubano costantemente attimi di felicità, sentendosi poi colpevoli." (Claudia Resta)

La scelta delle attrici e la caratterizzazione dei loro personaggi ricorda molto da vicino il Pedro Almodovar di Volver e le icone sexy-grunge del Tarantino di Grindhouse, nonche' una certa cinematografia arabo-francese ambientata nella Francia degli anni '50.
Ottime le musiche originali (di Khaled Mouzanar) e l'intreccio narrativo, gradevoli i dialoghi.
Mai volgare, ne' eccessivo, Caramel e' permeato da una pulsante sensualita' e da uno humor raffianto e legggero.
Un tocco di favola non guasta e si esce dalla sala commossi e soddisfatti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Devo dirti una cosa, dopo aver letto questa recensioni Caramenl me lo sarei fatto inniettare indovena...anche questo film l'ho perduto..come cinemaniaco inizio ad invecchiare..vale il discorso fatto per Riparo..cercherò di recuperarlo...e sono 3 ..dopo il Meduse di Ethan ora ci sono caramel e riparo..unica consolazione è il numero 3..perfetto
NICKOFTIME