Sesta Puntata - I personaggi
Questa puntata è dedicata ai personaggi più noti del filone poliziesco. Ritratti di poliziotti senza paura, criminali spietati, ladruncoli, tutti con in comune il forte impatto sul pubblico, tanto che i produttori ne fecero personaggi seriali.
IL COMMISSARIO BETTI
Il commissario Betti è un personaggio creato da Franco Martinelli e Vincenzo Mannino, interpretato da MAURIZIO MERLI.
Il commissario Betti ricalca totalmente l'deale del poliziotto duro e coraggioso.
Per lui fare giustizia spesso diventa una faccenda personale e non esita ad entrare in contrasto con i superiori e a mettere a rischio la sua carriera pur di riuscire nel suo intento.
Il duro e puro Commissario Betti appare sugli schermi per la prima volta in ROMA VIOLENTA (1975) di MARINO GIROLAMI dove viene "invitato" a lasciare la Polizia dopo aver ammazzato Franco Spadoni, un criminale che aveva sparato ad un collega di Betti, costringendolo su una sedia a rotelle.
BETTI ritorna in NAPOLI VIOLENTA (1976) di UMBERTO LENZI, anche in questo film le regole del gioco stanno strette al giustiziere in divisa che non riuscendo a far condannare il pericoloso camorrista 'O GENERALE lo ammazza convincendo i suoi superiori che il colpevole sia un'altro camorrista.La terza e ultima avventura del commissario BETTI è ITALIA A MANO ARMATA (1976) di MARINO GIROLAMI. Questa volta il nostro commissario è in servizio a Torino dove è costretto a vedersela con dei criminali che hanno sequestrato dei bambini. Risolti i problemi nella capitale sabauda, si trasferisce a Genova, dove muore sotto una raffica di mitra sparata da ignoti a bordo di una fiat 127. Qualcuno afferma che il regista MARTINELLI che aveva diretto anche il primo film della serie, non voleva che il bravo LENZI (regista del secondo) sfruttasse ancora il personaggio da lui portato al successo e che per questo motivo decise di far morire il Commissario Betti.
IL COMMISSARIO TANZI
Il commissario Leonardo Tanzi fu creato da UMBERTO LENZI e DARDANO SACCHETTI e fu interpretato da MAURIZIO MERLI.
Questo personaggio altro non è che la "fotocopia" del Commissario Betti.
Dietro la "nascita" di TANZI c'è la necessità dei produttori e sopratutto di U. LENZI di dare un nuovo nome (come spiegato precedentemente BETTI era stato fatto morire dai suoi creatori proprio perchè LENZI non potesse più utilizzarlo) al volto di M. MERLI per sfruttare l'enorme successo del baffuto attore. Il Commissario TANZI fa il suo esordio sugli schermi in ROMA A MANO ARMATA (1976) di U.LENZI film nel quale il Commissario pur di fare giustizia non si fa scrupolo di utilizzare la violenza. A causa di tutto questo, fu inevitabile che sia il regista che l'attore fossero accusati di fascismo. In realtà questa pellicola ebbe un enorme successo e fu distribuita in Francia con il titolo di BRIGADE SPECIALE e in Gran bretagna con il titolo di BRUTAL JUSTICE.
Inoltre ROMA A MANO ARMATA ha il merito di aver creato un'altro personaggio seriale, cioè IL GOBBO, di cui parleremo più avanti.
La carriera di TANZI continua (e termina) in un altro film di LENZI, cioè IL CINICO, L'INFAME, IL VIOLENTO (1977) con J. SAXON e T. MILIAN, pellicola a cui fu cambiato il titolo pochi giorni prima dell'uscita in sala.
IL GOBBO
Anche questo personaggio nasce dalla penna di Umberto Lenzi e Dardano Sacchetti e fa il suo esordio in ROMA A MANO ARMATA (1976). Il GOBBO interpretato magistralmente da un grandissimo TOMAS MILIAN è un delinquente di basso profilo che di mestiere fa il macellaio, ed era uno dei tanti antagonisti del Commissario TANZI. Indimenticabile la scena in cui TANZI/MERLI fa ingoiare un proiettile al GOBBO/MILIAN che compie l'operazione senza fare una piega, salvo poi ripresentarsi qualche giorno dopo con il proiettile in mano dichiarando: " so' miracolato io...hai presente quella Santa Chiara che sputava margherite perchè era protetta da Dio?...Io so' protetto da satana perchè cago piombo".
Enorme il successo del GOBBO tanto da "guadagnarsi" un film che lo vedeva protagonista assoluto, vale a dire LA BANDA DEL GOBBO (1977) sempre diretto da U. LENZI.
Ma UMBERTO LENZI in quegli anni è un vulcano di idee e proprio nella BANDA DEL GOBBO, tira fuori un altro jolly, ripescando un personaggio che aveva utilizzato in passato in altri film e che "manda in pensione" il GOBBO/MILIAN, stiamo parlando di ER MONNEZZA, il fratello del Gobbo sempre interpretato da T. MILIAN.
A quest'ultimo personaggio dedicheremo per intero la prossima puntata, che utilizzeremo anche per fare finalmente chiarezza su un equivoco che si potrae da troppi anni ormai.
MARK
Il Commissario MARK TERZI interpretato da FRANCO GASPARRI è il protagonista di tre film tutti diretti da STELVIO MASSI: MARK IL POLIZIOTTO (1975), MARK IL POLIZIOTTO SPARA PER PRIMO (1975), MARK COLPISCE ANCORA (1976).
Incasso strepitoso per il primo film della serie che superò i due miliardi di lire.
Ottima l'idea dei produttori e di S. Massi che decisero di affidare il ruolo di protagonista al sex symbol e star indiscussa dei fotoromanzi della casa editrice Lancio, F.GASPARRI, che con questa trovata riuscirono a portara in sala anche il pubblico femminile, sinora poco interessato ad un genere troppo maschilista.MARK è un Commissario un pò diverso dai suoi predecessori: meno duro, più giovane, più attraente e sopratutto ironico.Il povero FRANCO GASPARRI terminò la sua carriera nel 1980 a causa di un incidente in motocicletta, in seguito al quale rimase paralizzato. Morì prematuramente nel 1999 a causa di una crisi respiratoria.
2 commenti:
MAURIZIO MERLI un grande, mítico como el policia TANZI.
buenísimo vuestro blog, ENHORABUENA¡¡¡
Un saludo desde Valencia,España.
Este es mi blog de cine donde aveces comento tambien POLIZIESCOS:
http://cinemedianoche.blogspot.com/
Concordo con Ordel, Maurizio Merli è stato un grande del cinema bis. Dopo le indimenticabili serie di Belli e Tanzi iniziò la proficua collaborazione con S. Massi (due film su tutti, "Poliziotto sprint" e "Poliziotto solitudine e rabbia"). Ma dal 1980 fu improvvisamente accantonato dai produttori (per essere rimpiazzato da Fabio Testi) decretandone così la fine della carriera.
Andrea
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