Quinta puntata - I Comprimari
Sono centinaia gli attori che grazie al poliziesco italiano hanno vissuto la loro stagione fortunata nel cinema. Non all'altezza di meritarsi un ruolo da protagonista ma "sempre" presenti. Fare un'elenco di nomi con filmografia sarebbe un lavoro lungo e faticoso e per il lettore probabilmente anche noioso e poco interessante. Per questo motivo ho optato per dei brevi ritratti di quelli che sono i volti più noti dei comprimari del cinema poliziesco italiano.
ANTONIO SABATO
Nasce a Montelepre (Pa) nel 1943 e per le sue frequenti apparizioni nel poliziesco venne ribattezzato L'UOMO DI PIOMBO ITALIANO.
Il suo esordio risale al 1966 in un racing-movie dal titolo GRAND PRIX.
Arriva al poliziesco nel 1970 nel ruolo di Rosario Inzulia in E VENNE IL GIORNO DEI LIMONI NERI.
Antonio Sabato ha girato ben 14 polizieschi tra i quali spiccano I FAMILIARI DELLE VITTIME NON SARANNO AVVERTITI (1972); MILANO: IL CLAN DEI CALABRESI (1972) e A TUTTE LE AUTO DELLA POLIZIA (1975).
Nel 1985 abbandona l'Italia e si stabilisce in California dove attualmente vive.
Suo figlio ANTONIO SABATO JR. è stato nel cast del telefilm MELROSE PLACE ed è uno dei modelli più richiesti negli USA tanto che la sua popolarità ha superato quella del padre.
DON BACKY
Discorso a parte merita il mitico ALDO CAPONI in arte DON BACKY.
L'artista pistoiese deve la sua fama principalmente alla musica, avendo pubblicato ben 13 album e potendo vantare un terzo posto al festival di Sanremo nel 1969 ed avendo scritto per Mina almeno 2 grandi successi: "sognando" e "nuda".
DON BACKY si è fatto valere anche nel cinema girando decine di film e lavorando con registi di grosso calibro come LIZZANI, la sua ultima apparizione risale a PANE E TULIPANI (1999).
Sono quattro i polizieschi in cui appare DON BACKY: BANDITI A MILANO (1968) con G.M. VOLONTE' film che narra le vicende della banda Cavallaro; BARBAGIA (1969) e E VENNE IL GIORNO DEI LIMONI NERI (1970).
Ma il film che gli regala un posto d'onore tra gli indimenticabili del poliziesco italiano è lo stupendo CANI ARRABBIATI (1974) di MARIO BAVA, film mai uscito in sala a cui sarà dedicata un'intera puntata di questa rubrica.
OMERO CAPANNA
Ventidue! Sono ventidue le pellicole poliziesche che hanno visto impresso il gelido sguardo di OMERO CAPANNA. A lanciarlo non poteva essere che quel geniaccio di FERNANDO DI LEO che lo scritturò per LA MALA ORDINA (1972) e lo rivolle con se per quello che è considerato il capolavoro assoluto del regista foggiano nonchè uno dei migliori noir italiani di tutti i tempi, vale a dire MILANO CALIBRO 9 (1972) con GASTONE MOSCHIN e una giovanissima BARBARA BOUCHET.
RAY LOVELOCK
E' l'indimenticabile e intimidito Carmine nel gioiello di UMBERTO LENZI, MILANO ODIA: LA POLIZIA NON PUO' SPARARE (1974) dove recita a fianco di TOMAS MILIAN e HENRY SILVA. Otto, in totale, i suoi film polizieschi.
Attualmente è ancora sulle scene, protagonista di fiction tv di successo.
SILVANO TRANQUILLI
Debutta nello spettacolo lavorando in teatro nelle compagnie di SALVO RANDONE e VITTORIO GASSMAN.Negli anni 60 e 70 ha interpretato decine di sceneggiati per la televisione.
Tra i suoi film di maggior successo va sicuramente citato DANZA MACABRA (1964) del grande ANTHONY DAWSON (Antonio Margheriti) che lo volle protagonista anche nel remake dal titolo NELLA STRETTA MORSA DEL RAGNO (1971).
Undici le sue partecipazioni nel poliziesco, tutti di buon livello.
Quasi sempre nel ruolo del poliziotto, restano indimenticabili alcuni suoi interpretazioni come quella del Commissario Modica ne E VENNE IL GIORNO DEI LIMONI NERI (1970) e quella di Paolo Santangeli in RIVELAZIONI DI UN MANIACO SESSUALE AL CAPO DELLA SQUADRA MOBILE (1972). Muore a Roma nel 1997.
ORAZIO ORLANDO
Dopo gli inizi a teatro, l'attore napoletano divenne popolare nel 1973 grazie alla serie televisiva QUI SQUADRA MOBILE.
Ma tra gli amanti del cinema era già abbastanza noto per aver interpretato lo zelante Brigadiere Biglia in INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO (1970) di ELIO PETRI con G.M. VOLONTE'.
Otto sono i film polizieschi in cui è recita il bravo ORAZIO ORLANDO, che nel 1990 appare anche nella serie tv LA PIOVRA 5.ORAZIO ORLANDO muore il 18 dicembre 1990 a soli 53 anni sul palcoscenico del Teatro Flaiano di Roma durante le prove della commedia AD EVA AGGIUNGI EVA
2 commenti:
caro fabrizio hai citato il mio mito! nella mia memoria il nome di ANTONIO SABATO era rimasto impresso. E ti spiego perchè: negli anni in cui compariva spesso nel genere, si era sparsa la voce che fosse salentino come me, si diceva di Nardò, una di quelle legende metropolitane, che non si capisce mai dove hanno fonte e che magari uno non si cura tanto di andare a verificare. Quando mi sono preso la briga di andare a verificare e di conseguenza scoprire la verita....mi è caduto un mito:)). La sorpresa più grande di questa puntata per me si chiama Don Backy, davvero non sapevo che avesse preso parte al genere. Ciao fabrizio, sempre molto interessante la tua rubrica. Alla prossima. VALERIO
Quello dei “comprimari” è un cinema con la C maiuscola poiché essi hanno vissuto la stagione d’oro del nostro cinema, interpretando un’infinità di ruoli diversi in altrettanti film. Alcuni di essi poi si sono ritagliati ruoli da protagonista in produzioni minori, tra quelli che hai citato penso a Ray Lovelock e mi vengono in mente l’horror “Le regine” (T. Cervi, 1970) o il giallo “Un posto ideale per uccidere” (Lenzi, ’71) e soprattutto il bellissimo “Uomini si nasce, poliziotti si muore” del ‘76 di Deodato, scritto da F. Di Leo, dove lo stesso Lovelock interpreta la canzone colonna sonora del film.
Una menzione speciale merita Luigi Pistilli, indimenticato caratterista del nostro cinema, dai grandi western di Leone e Corbucci ai gialli-horror degli anni ’70: sebbene ricopre quasi sempre ruoli minori le espressioni del suo viso rimangono impresse per tutta la durata del film. Le sue interpretazioni erano sempre caratterizzate da una notevole malinconia che forse andava aldilà dei personaggi che interpretava. Malato di depressione, è morto suicida nel 1996.
Tornando all’argomento della puntata si può notare come nelle fiction contemporanee, poiché di fatto è questo oggi il cinema italiano (se ancora si può chiamare cinema), non ci sono più attori di secondo piano; quelli che un tempo si definivano “comprimari” sono diventati co-protagonisti dato che ognuno interpreta lo stesso ruolo per tutte le puntate, sotto di essi ci sono ormai solo le comparse.
Andrea
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