The Spirit è un poliziotto tornato misteriosamente in vita per vigilare sulla sua città e difenderla dal suo nemico di sempre, il pazzoide Octopus.
Frank Miller dopo l'esperienza di SIN CITY a fianco di Robert Rodriguez dirige da solo questo lungometraggio ispirato al fumetto creato da Will Eisner.
Miller, sceneggiatore che ha in Robocop 2 e 3 i suoi più grandi successi forse avrebbe fatto meglio ad affidarsi/affiancarsi a qualcuno che mastica meglio la materia, difatti la storia risulta abbastanza debole e la recitazione sopra le righe, comunque tipica di queso genere di film, non aiuta. Il regista sembra abbia concentrato le sue attenzioni quasi esclusivamente sull'estetica a scapito del racconto.
Passati i primi minuti la poltrona diventa scomoda e il "dolore" è alleviato solo dal comparire in carne ed ossa delle strepitose femme fatale fumettistiche create da Will Eisner.
Allo spettatore di sesso maschile risulterà facile perdersi nell'abbraccio di Lorelei Rox (Jaime King) oppure innamorarsi di Silken Floss (Scarlett Johansson) sia in versione burrosa segretaria oppure nazi sadomaso. La sfilata prosegue con la sensuale danzatrice del ventre Plaster of Paris (Paz Vega) che manderebbe k.o. chiunque, ma l'apice viene raggiunto nell'ultimo quarto d'ora quando avvolta in un sexyssimo abito ri-appare Sand Saref (Eva Mendes) la cui visione donerebbe nuova linfa vitale ad intere schiere di degenti di una ipotetica Villa Arzilla.
Il film è di difficile impatto (credo anche economico) e richiede da parte dello spettatore almeno una minima conoscenza del lavoro di Will Eisner.
Per quanto sopra THE SPIRIT da l'impressione che più che un film voglia essere un omaggio a Will Eisner e alle sue donne fumetto.
2 commenti:
uno dei peggiori film dell'anno. condivido la tua recensione
io che non amo i film sui fumetti, o meglio, non rappresentano la mia prima scelta, e che temevo di addormentarmi in sala o peggio di annoiarmi a morte, sono uscita dalla sala abbastanza soddisfatta. il film è comunque leggero, ironico, scherzoso.
temevo di peggio, dài..
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