Dead Man's Shoes racconta di una feroce vendetta in modo disinvolto e nemmeno troppo caricato.
"Richard e Anthony sono due fratelli molto uniti ma anche moto diversi. Il primo è un soldato, risoluto, forte, propositivo, Anthony è debole ed affetto da un leggero ritardo mentale. Richard da buon fratello maggiore è premuroso e protettivo, Anthony dolce e gentile. Dopo molti anni i due ritornano nella loro vecchia città e ricordano le vicende passate. La loro però non è una visita di cortesia: devono sistemare un vecchio conto lasciato in sospeso."
Girato con pochi mezzi e nessun effetto speciale il film colpisce per la sua essenzialità e fluidità, nonchè per un coinvolgimento quasi immediato. La campagna inglese fa da sfondo ad una storia violenta, di sangue e rancore, attutendo, con i toni grigi e grevi d'aqua, la scottante ferocia dei protagonisti.
"Girando tutto il film in 16mm, con un processo di sviluppo e stampa diverso a seconda che si trattasse di sequenze ambientate nel presente o nel passato, Shane Meadows ha potuto utilizzare una fotografia estremamente realistica, sempre con luci naturali. In più, il trentaduenne britannico ha avuto l'intuizione di girare gli interni sempre con macchina fissa e gli esterni sempre con macchina a mano, cosa che dà alla pellicola una dimensione fotografica inedita per il suo cinema, di pari passo con un buon montaggio e un'ottimo lavoro sul sonoro (non solo per le belle musiche). L'alternanza delle due linee temporali è gestita benissimo perché il passato del protagonista e del branco delle Midlands ci viene svelato pian piano a seconda della necessità. E l'ultimo flashback, con quella musica ossessiva, riesce ad essere realmente sconvolgente." (cinefile.biz)
1 commento:
Ciao Veri,
ho volutamento evitato la tua rece perchè voglio farlo dopo aver scritto la mia. Ti dico solamente che il film nonostante alcune situazione non mi è piaciuto per niente: maggior approfondimenti a cose fatte.
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