mercoledì, dicembre 09, 2009

A SERIOUS MAN

A SERIOUS MAN
di J. & E. Cohen


Minnesota, 1967, Larry Gopnik (M. Stuhlbarg) è un ebreo laborioso, serio e onesto che insegna Fisica.
Larry non ha grandi pretese, desidera esclusivamente una vita tranquilla per sè e la sua famiglia, ma deve fare i conti con una serie infinita di problemi.
La moglie (S. Lennick) ha una relazione con un altro uomo (F. Melamed) e praticamente costringe Larry a trasferirsi in un Motel insieme al fratello disoccupato e malato; il figlio Danny (A. Wolff) è un adolescente che passa le sue giornate ad imbottirsi di canne ascoltando Somebody to Love dei Jefferson Airplane; la figlia maggiore pare non avere altri interessi che lavarsi continuamente i capelli.
Come se non bastasse, il povero Larry, dopo aver rifiutato di farsi corrompere da un alunno si ritrova ad essere ricattato.
A turbare ulteriormente l'esistenza del pacifico professore c'è anche la bellissima vicina di casa che ama farsi guardare mentre prende il sole completamente nuda.
Per cercare conforto e consigli, Larry si rivolge ai rabbini più importanti della comunità, non trovando nella saggezza rabbinica nè risposte, nè adeguate soluzioni.
I fratelli Coen dispensano crudeltà a piene mani in questo nuovo capitolo della loro variegata cinematografia, catapultando un uomo semplice e senza eccessive ambizioni nel più meschino dei mondi (il nostro) possibili.
A fare da sfondo alla storia di A SERIOUS MAN, c'è la comunità ebraica, che i Coen non esitano a criticare, ironizzando ferocemente sulla figura del Rabbino, che viene spesso dipinto come inadeguato al ruolo, indottrinato con frasi fatte, poco avvezzo a confrontarsi con la vita reale.
L'amara ironia dei Coen si abbatte anche sulla lobby degli avvocati ebrei che dietro la loro amabile disponibilità celano parcelle da capogiro, sintomo inequivocabile della loro avidità.
A SERIOUS MAN è una commedia amarissima tratteggiata con sapienza che non sfocia mai in una situazione esplicitamente comica o quantomeno divertente, ma che fa dell'ironia l'arma per scardinare le certezze di un uomo e di una intera comunità.
Il contesto Yiddish non deve indurre lo spettatore ad attendersi freddure o battute alla Woody Allen, da sempre molto aderente alle esigenze del pubblico europeo, che usa il cinismo e il disincanto come ariete per indurre alla risata facile, puntando sulla scarsa conoscenza e il qualunquismo che circonda le comunità ebraiche, in A SERIOUS MAN si punta molto più in alto.
I due registi colpiscono dall'interno, conoscendo perfettamente i punti sensibili.
I fratelli Coen confezionano il loro film miscelando humor nero e spiazzante cinismo, ottenendo grandi risultati e regolando qualche conto in sospeso con le proprie radici.
Ottimo il prologo di ambientazione polacca al pari del finale crudele e liberatorio.

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