lunedì, marzo 28, 2011

TOURNEE

TOURNEE
Regia: Mathieu Amalric


Joachim (M. Amalric) è un ex produttore televisivo caduto in disgrazia, che dopo un lungo soggiorno negli States torna in Francia nelle vesti di impresario con uno spettacolo teatrale sperando nella grande rivincita.
Con le sue vitali ed eccessive starlette, virtuose del new burlesque, batte piccoli locali di provincia sognando di portare il suo spettacolo a Parigi.
L'operazione si rivelerà molto difficile a causa dei cattivi ricordi che la figura di Joachim ha lasciato nei suoi ex colleghi e dei difficili rapporti con impresari e gestori di teatri.
Tra le mode del momento quella del new burlesque è una delle più abusate.
Al cinema, negli ultimi mesi, lo abbiamo visto rappresentato in maniera banale e patinata nel musical Burlesque con la coppia Aguilera-Cher, operazione puramente commerciale dal valore artistico praticamente nullo.
Ora è la volta del regista-attore francese Mathieu Amalric (Lo scafandro e la farfalla - 2007), che alla guida di un cast praticamente perfetto riesce a consegnare allo spettatore una storia credibile dove il burlesque con le sue piume e paillettes, le provocazioni sexy e il trucco esagerato fa da sfondo.
Sul palcoscenico nessuna giovanissima da rivista patinata per adulti né tantomeno stagionate siliconate all'inverosimile, ma donne prosperose e debordanti capaci di movenze da gatte.
Un ritratto vivo e palpitante di un mondo che di notte vive di falsi splendori e futili successi, ma che di giorno deve fare i conti con incertezze e inquietudini vissute in anonimi scompartimenti di treni o stanze di alberghi.
Tournèe è un'orgia di sensazioni contrastanti, ma soprattutto una discesa nei luoghi dell'anima, nel profondo dei sentimenti, che il regista simboleggia con il livello dei locali dove si esibiscono le sue splendide artiste e degli alberghi dove alloggiano, che si abbassa sempre di più con l'avanzare della storia.
Film a tratti struggente e forse anche crudele ma di indiscutibile bellezza, penalizzato più del dovuto dal doppiaggio italiano.
Premiato a Cannes 2010 per la miglior regia anche se in realtà non mancano alcuni errori nei dettagli.
Intelligente e amaro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

..Almaric lo seguo da sempre..lo ritengo un attore "immensamente particolare", così diverso dagli altri con quella sua faccia svagata ed il piglio di chi non gliene frega niente..non vedo l'ora di vederlo all'opera come regista..

nickoftime

Anonimo ha detto...

Gran film e buona regia, anche se confermo che ci sono alcuni errori, per esempio: 1) il foulard della hostess (unico capo non trafugato) compare al collo di una delle ballerine insieme all'intera divisa; 2) la flebo è palesemente chiusa; 3) la mela che il protagonista tiene in mano passa improvvisamente in quelle del figlio ed è quasi mangiata per intero. FABRIZIO

Carmen ha detto...

Bel film da godere per gli eccessi, per le risate, per le tette cadenti e le pancie prominenti, per i colori sgargianti, le piume, i travestimenti e le risate sguaiate.
La malinconia si dissolve stando insieme, condividendo il proprio dolore così da esorcizzarlo.
E ricominciare così a vivere grazie ad un abbraccio