“Senti puzza di bastardi..la verità è odore di inchiostro” dice Paul Kemp al suo amico Bob Salas mentre era con loro anche Moberg. E sì la vendetta profumata non riesce completamente ma c’è pur sempre uno yacth che aspetta per sbarcare in altri lidi. E sì che Paul può permettersi il lusso di ‘salire in poppa’. Un film disparato, macchiato e pieno di livori stomachevoli. Certo, ma produce un effetto poco convenevole e di gustosa voglia di lasciarsi andare: diramazioni, sensazioni e salubri i modi che si assaporano con vera goduria di immagini e con riprese ben delineate. Un centoventiminuti che non ti accorgi di rincoglionimento positivo e di pensieri strani. Tant’è che l’amico Bob senza mezzi termini dici a Paul: “Sei fatto coglione… bevi il rum!”. Inutile persuadersi di capire, basta prendere la palla al balza pur di assecondare il proprio destino e di far fuori (senza sconti e con vizio da ‘cazzone’ per niente intimorito) l’amico-nemico Sanderson e tutto il suo giro di amici e la sua girl Chenault, con sguardo infuocato (‘guarda che prende il sole nuda’ riferisce all’acuto giornalista nel primo incontro in villa con spiaggia privata). Come la vita si prende arriva e come arriva (senza fottersene) bisogna lasciare ogni idea lucida per una stranezza di gentilezza a chi vuoi (amici di cordata a cui il destino ha riservato ben poco e molta facile ebbrezza!).
Siamo nel 1960 e Paul Kemp (Johnny Depp) giornalista di una certa bravura arriva a Puerto Rico per lavorare in un giornale locale (con grosse difficoltà) dove le notizie importanti sono di media levatura: dallo sport all’oroscopo (è quest’ultimo che gli viene affidato dal direttore Lotterman). I lettori vogliono sapere ‘chi vince non certamente chi perde’ e poi ‘l’astrologia è letta da tutti’; poco interessa come ma l’importante è vendere (comunque e con qualsiasi mezzuccio). Paul conosce Salas (un fotografo) e il suo amico sgangherato e fuori di testa Moberg (Giovanni Ribisi) e vuole ad ogni costo riuscire a sbarcare il lunario (in ogni senso). Quando conosce il ricco Sanderson non si lascia sfuggire l’occasione di un’offerta allettante (due alberghi in un’isola incontaminata per un pubblicità sena prezzo e una vista mare da sogno). Tutto con variazioni di ballo, alcool, intrecci strani e cazzeggiamenti di ogni sorta. Il vedere oltre quello che il regista ci rappresenta: i vero retroscena sono altezzosi e provocanti ma nascosti con un stile personalissimo.
Una vita schiumata, rottamata e accanita di modi futili e persuasivi: una vecchia automobile ricompone il duo Paul-Bob ogni volta ma la gloria è sempre al limite di un burrone mai visto da vicino. La storia del testo originale dello scrittore Hunter S. Thompson è certamente non calligrafica e tantomeno infarcita del suo, ma resta una scrittura suadente, godibile e, per certi versi, fruibile. Un film che rimane non perfetto ma ingiustamente bistrattato e accantonato in un angolino per lasciarlo solo e senza menzione d’interesse. Tutt’altro la pellicola rimane impressa negli ambienti e nella messa in scena; tutti i personaggi assecondano bene la sceneggiatura e le danno una buona valenza. Un fiume di rum da assorbire con gusto e con gorgheggi continui per arrivare a fiamme alcooliche per allontanare ‘dallo schermo’ inermi poliziotti e nemici dei sogni. Perché il sogno americano si rivitalizza nel confine lontano di uno stato sconosciuto e di un oceano da toccare ed ammirare come ‘corrente di denaro’. Ma è anche vero che il “sogno è una pozzanghera di sangue” e il ritorno di una vita in poppa è di là da venire (con un finale che ‘sapientemente’ e ‘spudoratamente’ aleggia nella retorica modernizzata di un allungo di sogno nella notte dei balli e dei fuochi portoricani).
Da notare i titoli di testa con il ‘volare’ di modugno-memoria cantata da Dean Martin nella cover originale del 1958 mentre un areo sta sorvolando e poi atterrando a Puerto Rico. Di spessore la fotografia di Dariusz Wolski (che aveva già lavorato con Depp in tutta la serie ‘Pirati dei Caraibi’ e che aspettiamo nel nuovo “Promotheus” di Ridley Scott) che dilata i colori diurni e pasteggia bene con le oscurità e i girati interni e notturni dell’isola. Sceneggiatura dello stesso regista che ha un buon ritmo e gusto delle riprese. Spassosa e intelligente la prova di Depp come è buona quella di Michael Rispoli; tutto il cast risponde bene all’uopo.
Voto: 7/8.
pubblicato da loz10cetkind