Brooklyn
di John Crowley
con Domhnall Gleeson, Saoirse Ronan, Emily Bett
Rickards, Julie Walters, Jim Broadbent
Drammatico 105’
Irlanda, Gran Bretagna
2015
Ellis è una giovane irlandese che, trovato lavoro in un
grande magazzino a New York, partirà per il nuovo continente lasciando, con
grande rimpianto, la sorella e la madre nella piccola realtà di paese. Dopo
essersi ambientata con mille difficoltà nel contesto americano, la morte della
sorella, alla quale Ellis era molto legata, farà riaffiorare nella psiche della
protagonista tutti i dubbi da cui era afflitta al momento della partenza.
La trama, già di per sé melensa, viene appesantita
da una regia rigorosamente scolastica e da una
colonna sonora ridondante ed onnipresente. Tutto volto a sublimare
l’interpretazione della protagonista, caratterizzata in maniera
schematica oltre che prevedibile, quindi perfettamente in linea con la
piega
che prende il film. Come se tutto questo non bastasse, a completare la
definitiva perdita di credibilità arriva un happy
ending di dubbio gusto estetico ancor prima che drammaturgico. John
Crowley, nel tentativo di omaggiare il cinema classico – un modo di far cinema,
in ogni caso, morto su e giù più di mezzo secolo fa – ha reso “Brooklyn” un’opera
che sul panorama del cinema contemporaneo rappresenta un’involuzione
inspiegabile.
Antonio Romagnoli
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