sabato, giugno 19, 2021

CRUELLA

Cruella

di Craig Gillespie

con Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry

USA, 2021

genere: commedia, drammatico

durata: 134’

Il primo grande blockbuster dalla seconda riapertura delle sale è Disney. La Cruella interpretata da Emma Stone ha, quindi, un doppio compito: non solo quello di divertire, ma anche quello di portare in sala una grande fetta di pubblico, grande e piccolo. E sembra proprio che entrambi i compiti siano (stati) portati a termine. Questo anche grazie al target al quale è rivolto: grandi e piccoli. Da una parte l’attrazione dei giovanissimi nel vedere una storia a metà strada tra realtà e finzione; dall’altra parte la curiosità del pubblico più adulto che ha vissuto in prima persona il successo del classico Disney dal quale è stato estrapolato l’iconico personaggio qui protagonista. Un successo di pubblico e non solo, ufficializzato dalla conferma di un sequel.

La storia è quella di Crudelia, dalla sua infanzia all’età adulta. Sviluppata nella Londra degli anni ’60, la vicenda ruota attorno alla piccola Estella, da sempre “anticonformista” e in grado di distinguersi dagli altri sotto tutti i punti di vista. Placata, in parte, dalla madre la giovanissima Estella cresce con la passione per la moda, l’eleganza e il buon gusto. Ma proprio questo, indirettamente, la porta a perdere la madre durante una serata di festa. La giovanissima protagonista, insieme al suo fidato cane, si imbatte in due piccoli ladruncoli, anch’essi orfani che ogni giorno devono procurarsi cibo e sostentamento compiendo qualche atto criminale. Estella decide di “allearsi” a loro per poter vivere in compagnia di qualcuno. Subito dopo si è catapultati in avanti nel tempo con una Estella cresciuta e sempre più sicura di sé che prosegue la sua vita al fianco dei due “ladruncoli” Jasper e Horace.

Ed è proprio grazie al primo che riesce ad ottenere un posto di lavoro nel campo della moda. Da questo momento per Estella iniziano a susseguirsi una serie di dinamiche che, nel giro di poco tempo, la portano a cambiare completamente diventando Cruella. A seguito, poi, di alcune scoperte sconvolgenti la giovane è costretta a compiere delle mosse che non avrebbe voluto.

La ricostruzione ipotetica della vita di una delle cattive Disney più amata di sempre riesce. Nel complesso, tra personaggi, background e scelte narrative il film conquista.

Naturalmente ad emergere particolarmente sono i costumi e la riuscita rappresentazione della Londra di quegli anni, ma gran parte del merito del successo va alle sue protagoniste femminili. Le due Emma, Stone nei panni di Cruella, e Thompson, nei panni della Baronessa von Hellman, catturano il pubblico e lo attraggono.

Due interpretazioni letteralmente ipnotiche che, aiutate da degli effetti speciali non sempre al top, ma comunque efficaci conquistano tanto i più piccoli quanto i più grandi.

Una Emma Stone in grado di sbalordire sempre più, sia nei panni di Estella, personaggio sopra le righe, ma con una parvenza di realtà che, pur distinguendosi dagli altri, cerca di ancorarsi alla normalità del mondo che la circonda, sia nei panni di Cruella, più “spietata” nel senso di modo di porsi. Cruella è più intraprendente, più decisa nelle sue scelte, non ha paura di osare e mostrarsi agli altri per quello che realmente è. Ecco perché anche lo stesso personaggio afferma più volte di dover cercare di reprimere l’una o l’altra. E la bravura di Emma Stone risiede proprio in questa capacità di bilanciare perfettamente queste due parti uguali e contrapposte allo stesso tempo, intrinseche nella stessa persona. A farle da spalla, al di là dei due orfani, c’è indubbiamente una Emma Thompson che dimostra ancora una volta di riuscire a calarsi perfettamente ed essere sempre a suo agio in qualsiasi tipo di personaggio e interpretazione. Non semplice anche il suo ruolo, quello di una donna incompresa e che cerca di emergere e primeggiare in ogni situazione; una donna che non accetta fallimenti o imprevisti e che, invece, si ritroverà a fronteggiare un pericolo enorme avendo a che fare con Cruella.

Una narrazione semplice e lineare che tende ad umanizzare la protagonista per cercare di far comprendere il perché del suo comportamento e delle sue scelte. E questo è forse, in parte, un errore perché si tende, poi, a empatizzare fin troppo con lei e non definire bene i confini. Dare una spiegazione in questi termini del comportamento di un “cattivo” Disney non è sempre corretto. Dall’altra parte, però, c’è da dire che la struttura parte da una base già di “cattiva”, nel senso che la parte di Cruella è già presente nella piccola Estella, che fin da piccola ha connotazioni e tratti da “alternativa”.

Un prequel che spiega la vita di Cruella e che anticipa quello che sarà e che aspettiamo impazienti di vedere nel sequel già annunciato del film.


Veronica Ranocchi

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