martedì, dicembre 14, 2021

ENCANTO

Encanto

di Byron Howard, Jared Bush

USA, 2021

genere: animazione, avventura, fantastico, musicale

durata: 99’

“Encanto” è il sessantesimo film Disney nel quale torna ad essere al centro della narrazione una giovane eroina. Non è una principessa e non è la classica “donzella da salvare”. Anzi, è la salvatrice di sé stessa.

Mirabel Madrigal, la protagonista, è la giovanissima nipote di Alma. Molti anni prima, in Colombia, dove è ambientata la storia, Alma aveva tentato di fuggire a seguito di un conflitto armato. Durante la fuga, però, aveva perso il marito ed era rimasta sola con i tre figli. A causa di un miracolo una candela che la donna teneva in mano viene incantata per proteggere un piccolo villaggio tra le montagne nascosto in un “encanto”. Da quel momento, di generazione in generazione, si susseguono gli “encanti” e ogni membro della famiglia ottiene uno speciale potere, dalla forza alla bellezza, dalla possibilità di curare a quella di parlare con gli animali. Tutti tranne Mirabel che sembra non avere nessuna particolarità. Questo finché non si accorge che la casa che ospita la famiglia (e anche i membri stessi) sta perdendo i poteri e si sta indebolendo. Sarà compito proprio della giovane protagonista mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, capire cosa sta succedendo e impedire che la famiglia Madrigal si frantumi.

Un film colorato e vivace, in perfetto stile Disney, che non aggiunge niente di nuovo al panorama precedente e nemmeno osa andare in qualche direzione diversa. Intervallato da una serie di canzoni originali, più o meno orecchiabili, “Encanto” risulta un prodotto fruibile dal pubblico dei più piccoli, come i curiosi che accerchiano Mirabel nella prima parte della storia e che chiedono impazienti il resoconto della storia della sua famiglia. Ma un classico che può essere apprezzato anche dai più grandi. La paura del futuro, il non sapere cosa aspettarsi dal domani sono tutte tematiche toccate da “Encanto”, seppur in maniera giocosa e quasi ironica e che si indirizzano a un pubblico più adulto, in grado di coglierne ogni sfumatura.

L’impressione, però, può risultare quella di voler sopperire, attraverso musica e colori, all’assenza di una base solida. La struttura, infatti, come detto, non va oltre ciò che ci si potrebbe aspettare da un film del genere. Non osa e non azzarda. Il personaggio centrale, seppur con caratteristiche proprie che lo identificano, sembra assomigliare troppo a tutti quelli che l’hanno preceduto. Tanto che, in alcuni frangenti, c’è il rischio di andare in direzioni già intraprese (come, per esempio, l’abbraccio tra sorelle, già sviscerato in “Frozen”).

Nonostante ciò “Encanto” resta l’ennesima dimostrazione che la Disney non delude. Una Disney ormai ancorata a determinati standard e determinate strutture che funzionano e funzioneranno. Quelle strutture in grado di richiamare sempre un gran numero di spettatori.


Veronica Ranocchi

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